• Tipo News
    REDAZIONALE
  • Fonte
    Commissione europea
  • Del

Nel contesto delle Giornate europee dello sviluppo che si sono svolte a inizio giugno a Bruxelles, l’Unione europea e i suoi Stati membri hanno sottoscritto il nuovo Consenso europeo per lo sviluppo, la nuova visione strategica che guiderà d'ora in poi l’attuazione della politica europea in questa materia in linea con l’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile approvata dall’ONU nel settembre 2015. Se infatti per la politica europea di sviluppo resta invariato l'obiettivo di sempre, che è l’eliminazione della povertà, con l’Agenda 2030 cambia la declinazione delle azioni messe in campo per perseguirlo.
Il nuovo Consenso europeo recepisce i principi dell’Agenda 2030, e dei suoi Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDD), riguardanti le persone, il pianeta, la pace, la prosperità e il partenariato (le c.d. “5P”) e, per la prima volta, si applica in tutti i suoi elementi a tutte le istituzioni europee e a tutti gli Stati membri.

Il “primo” Consenso europeo era stato adottato nel 2005, in linea con gli Obiettivi di sviluppo del millennio (OSM), sui quali si basava la politica di sviluppo a livello internazionale fino al 2015. Ora il nuovo Consenso ha aggiornato la sua visione dello sviluppo per tener conto delle nuove sfide e dei mutamenti fondamentali avvenuti a livello mondiale, e in particolare dell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici e di altri fondamentali accordi internazionali.

Il nuovo Consenso integra per la prima volta le dimensioni economica, sociale e ambientale dello sviluppo sostenibile e sottolinea l'interazione tra sviluppo, pace e sicurezza, aiuti umanitari, migrazione, ambiente e clima. La sua applicazione è trattata in maniera globale, basandosi sul quadro convenuto nel 2015 con il programma d'azione di Addis Abeba (nel contesto della terza conferenza internazionale sul finanziamento dello sviluppo) nel quale gli aiuti sono combinati con altre risorse, con politiche valide e con un approccio rafforzato volto a garantire la coerenza delle politiche per lo sviluppo, ponendo l'accento su partenariati più mirati con un'ampia gamma di soggetti interessati e di paesi partner.

Nel nuovo Consenso l’Unione europea parte dalle interconnessioni esistenti  tra i diversi obiettivi di sviluppo sostenibile per mettere l’accento soprattutto sui casi in cui le azioni possono creare benefici collaterali e soddisfare diversi obiettivi in modo coerente, sottolineando in particolare alcuni elementi trasversali che offrono un autentico potenziale di trasformazione e consentono, nei piani, di concretizzare l'ambiziosa visione prospettata nell'Agenda 2030.

Il nuovo consenso è stato sottoscritto dal Presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, dal primo ministro maltese Joseph Muscat, a nome del Consiglio e degli Stati membri, dal presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker e dall'alta rappresentante/vicepresidente Federica Mogherini, che nella loro dichiarazione congiunta lo definiscono “la pietra angolare della nostra politica di sviluppo rinnovata”, che” guiderà la nostra cooperazione con tutti i paesi in via di sviluppo, tenendo presente la necessità di progettare approcci personalizzati che riflettano la crescente diversità dei nostri paesi partner”.

L'UE e i suoi Stati membri potranno perfezionare ulteriormente le loro modalità di cooperazione nel quadro del nuovo Consenso, anche migliorando il modo di lavorare insieme: potranno intensificare, ad esempio, la programmazione congiunta in materia di cooperazione allo sviluppo al fine di aumentare il suo impatto complessivo, anche grazie alla riduzione dei costi di transazione per i governi dei paesi partner, e favorire una chiara e coerente divisione dei compiti fra i donatori e i governi partner.
Inoltre, al fine di coinvolgere maggiormente il settore privato, si potranno utilizzare strumenti finanziari innovativi intesi ad attrarre finanziamenti privati destinati allo sviluppo sostenibile, compresa l'azione per il clima.

Tutte le forme di cooperazione allo sviluppo europee si baseranno sui principi di efficacia dello sviluppo, vale a dire la titolarità in capo ai paesi destinatari della scelta delle loro priorità in materia di sviluppo, l'enfasi sui risultati, i partenariati inclusivi nonché la trasparenza e la responsabilità reciproca.

Il commissario europeo per la cooperazione internazionale e lo sviluppo Neven Mimica presenterà il nuovo Consenso al prossimo Forum politico di alto livello delle Nazioni Unite sullo sviluppo sostenibile (in programma dal 10 al 19 luglio prossimi), insieme ai Paesi partner, alle principali istituzioni attive nel campo dello sviluppo e ad esponenti della società civile, nel quadro di un evento specificamente organizzato.

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