Acronimo
DCI II
Anno di fine
2020
Area
Unione Europea
Extra UE

Di cosa si occupa

DCI II - Strumento per la cooperazione allo sviluppo per il periodo 2014-2020.
Il programma subentra a DCI, attivo fino al 31/12/2013 e a tutti i suoi programmi tematici.

Il programma sostiene finanziariamente tre categorie di programmi:
1. Programmi geografici
I Paesi destinatari dei programmi geografici (Paesi partner) sono i PVS che figurano nell’elenco dell’APS (Aiuto pubblico allo sviluppo) stabilito dell’OCSE/DAC, ad eccezione di quelli coinvolti nella strategia di pre-adesione, beneficiari di IPA II, degli ACP e dei Paesi della politica di vicinato, beneficiari di ENI. Specifiche sono fornite nel seguito (i diversi programmi geografici hanno ciascuno come destinatari i Paesi di determinate aree geografiche).

2. Programmi tematici
I Paesi destinatari dei programmi tematici sono, oltre a quelli dei programmi geografici, anche i Paesi beneficiari di ENI, i PTOM e i Paesi ACP.
Le azioni tematiche devono andare a beneficio diretto dei Paesi/territori beneficiari e sono realizzate sul territorio degli stessi (possono essere realizzate altrove solo se ciò consente di conseguire in modo più efficace gli obiettivi del programma).

3. Programma panafricano, a sostegno del partenariato strategico Africa-UE.

In generale i contributi erogati dal programma devono rispondere ai criteri per l’APS.
L’assistenza del programma, nelle sue diverse componenti, sarà, ove possibile, coordinata e complementare con quella degli altri donatori.

Obiettivo

Obiettivo principale del programma è ridurre e, a termine, eliminare la povertà. Nel perseguire tale obiettivo il programma è teso inoltre a:
- promuovere uno sviluppo economico, sociale e ambientale sostenibile;
- consolidare e sostenere la democrazia, lo Stato di diritto, il buon governo, i diritti umani e i pertinenti principi del diritto internazionale.

Cosa finanzia

L’assistenza del programma è attuata attraverso:
a) Programmi geografici
b) Programmi tematici
c) Programma panafricano a sostegno della strategia comune Africa-UE

PROGRAMMI GEOGRAFICI:
Possono essere elaborati in base alle seguenti aree di cooperazione:
1. Diritti umani, democrazia e buon governo
2. Crescita inclusiva e sostenibile per lo sviluppo umano
3 Altri settori significativi per lo sviluppo

La cooperazione riguarda azioni di natura nazionale, regionale, transregionale e continentale. Le problematiche trasversali come definite nel “Consenso europeo”, sono integrate in tutti i programmi, così come sono integrati, se opportuni, la prevenzione dei conflitti, il lavoro dignitoso e i cambiamenti climatici.

Tali problematiche trasversali comprendono le seguenti dimensioni: la non discriminazione, i diritti di persone che appartengono a minoranze, i diritti di persone con disabilità, i diritti di persone con malattie potenzialmente letali e altri gruppi vulnerabili, i diritti fondamentali dei lavoratori e l'inclusione sociale, l'emancipazione delle donne, lo stato di diritto, lo sviluppo di capacità per i parlamenti e la società civile e la promozione del dialogo, della partecipazione e della riconciliazione, nonché il rafforzamento istituzionale, anche a livello locale e regionale

Le azioni devono rispondere ai criteri per l’APS stabiliti dal comitato OCSE/DAC.

Settori di cooperazione specifici per regione
America Latina:
Settori prioritari di cooperazione regionale:
a) incoraggiare la coesione sociale, soprattutto in termini di inclusione sociale, equità, lavoro dignitoso, parità di genere e empowerment delle donne;
b) affrontare questioni di governance e sostenere le riforme politiche, soprattutto in materia di politiche sociali, gestione delle finanze pubbliche e fiscalità, sicurezza (comprese droga, criminalità e corruzione), potenziamento del buon governo e delle istituzioni pubbliche (anche attraverso meccanismi innovativi per fornire cooperazione tecnica, ad es. TAIEX e gemellaggi), tutela dei diritti umani, compresi quelli delle minoranze, delle popolazioni indigene e di origine africana, rispetto delle norme basilari in materia di lavoro dell'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL), ambiente, lotta alla discriminazione, lotta alla violenza sessuale, basata sul genere e contro i minori, lotta alla produzione, al consumo e al traffico di droga;
c) sostenere una società civile organizzata e indipendente e rafforzare il dialogo sociale mediante il sostegno ai partner sociali;
d) rafforzare la coesione sociale, in particolare introducendo o rafforzando sistemi sostenibili di protezione sociale, compresa l'assicurazione sociale e la riforma fiscale, potenziando la capacità del sistema tributario e la lotta contro le frodi e l'evasione fiscale, onde aumentare l'uguaglianza e la distribuzione della ricchezza;
e) sostenere gli Stati latinoamericani nell'adempiere il loro obbligo di debita diligenza nella prevenzione, nelle indagini, nelle azioni legali, nelle sanzioni e nella riparazione in materia di femminicidio e nell'attenzione rivolta a questo problema;
 f) sostenere diversi processi di integrazione regionale e interconnessione di infrastrutture di rete, assicurando al tempo stesso la complementarità con le attività sostenute dalla BEI e altre istituzioni;
g) affrontare il nesso sviluppo-sicurezza;
h) rafforzare la capacità di fornire accesso universale a servizi sociali di base di qualità, in particolare nei settori della sanità e dell'istruzione;
i) sostenere politiche di istruzione e lo sviluppo di uno spazio comune dell'istruzione superiore in America latina;
j) affrontare la vulnerabilità economica e contribuire alla trasformazione strutturale dando vita a forti partenariati imperniati su relazioni commerciali eque e aperte, investimenti produttivi per posti di lavoro migliori e più numerosi nell'economia verde e inclusiva, trasferimento delle conoscenze e cooperazione nella ricerca, innovazione e tecnologia, e promuovendo la crescita sostenibile e inclusiva sotto tutti gli aspetti, con particolare attenzione alle sfide connesse a flussi migratori, sicurezza alimentare (tra cui agricoltura e pesca sostenibili), cambiamenti climatici, energie sostenibili e tutela e potenziamento della biodiversità e dei servizi ecosistemici, risorse idriche, del suolo e forestali comprese; sostenere lo sviluppo di microimprese e di PMI quale fonte principale di crescita inclusiva, sviluppo e occupazione; promuovere gli aiuti allo sviluppo per il commercio per assicurare che le microimprese e le PMI latinoamericane possano beneficiare di opportunità commerciali internazionali; tenere conto dei cambiamenti nel sistema di preferenze generalizzate;
k) mitigare l'impatto negativo che l'esclusione dal sistema di preferenze generalizzate avrà per le economie di molti paesi della regione;
l) garantire un seguito adeguato a misure di emergenza a breve termine mirate alla ripresa post catastrofe o post crisi e realizzate tramite altri strumenti di finanziamento.

Asia meridionale
Settori prioritari di cooperazione regionale:
1) Promuovere la governance democratica:
a) sostenere i processi democratici, promuovere una governance effettivamente democratica, rafforzare le istituzioni e gli organismi pubblici (anche a livello locale), sostenere un decentramento efficiente, la ristrutturazione statale e i processi elettorali;
b) sostenere lo sviluppo di una società civile attiva, organizzata e indipendente, compresi i media, e rafforzare il dialogo sociale mediante il sostegno alle parti sociali;
c) sviluppare e rafforzare istituzioni pubbliche legittime, democratiche, efficaci e responsabili, promuovere riforme istituzionali e amministrative, buon governo, lotta alla corruzione, gestione delle finanze pubbliche e sostenere lo stato di diritto;
d) rafforzare la tutela dei diritti umani, compresi i diritti delle minoranze, dei migranti, delle popolazioni indigene e dei gruppi vulnerabili, la lotta alla discriminazione, lotta alla violenza sessuale, basata sul genere e contro i minori e al traffico di esseri umani;
e) tutelare i diritti umani tramite la promozione di riforme istituzionali (mirate anche al buon governo, alla lotta alla corruzione, alla gestione delle finanze pubbliche, alla riforma fiscale e della pubblica amministrazione) e le riforme legislative, amministrative e degli ordinamenti in linea con gli standard internazionali, soprattutto negli Stati fragili e nei paesi in situazioni di conflitto e post conflitto.

2) Promuovere l'inclusione sociale e lo sviluppo umano in tutti i suoi aspetti:
a) incoraggiare la coesione sociale, soprattutto in termini di inclusione sociale, equità, lavoro dignitoso, parità di genere tramite politiche di istruzione, sanitarie e altre politiche sociali;
b) rafforzare la capacità di fornire accesso universale a servizi sociali di base di qualità, in particolare nei settori della sanità e dell'istruzione; migliorare l'accesso all'istruzione per tutti con l'obiettivo di migliorare la conoscenza, le competenze e la capacità di occupazione nel mercato del lavoro, affrontando inoltre, ove opportuno, la disuguaglianza e la discriminazione sulla base del lavoro e dell'origine, in particolare la discriminazione basata sulle caste;
c) promuovere la protezione sociale, l'occupazione dignitosa e norme basilari in materia di lavoro, equità e parità di genere tramite politiche di istruzione, sanitarie e altre politiche sociali;
d) promuovere servizi di istruzione e formazione professionale e sanitari accessibili a tutti (donne e ragazze comprese);
e) con riferimento al nesso tra sicurezza e sviluppo, contrastare la violenza di genere e di origine, la sottrazione di minori, la corruzione e la criminalità organizzata, la produzione, il consumo e il traffico di stupefacenti e altri traffici illeciti;
f) creare partenariati orientati allo sviluppo in base a sviluppo agricolo e del settore privato, scambi, investimenti, aiuti, migrazione, ricerca, innovazione e tecnologia, nonché fornitura di beni pubblici, mirando alla riduzione della povertà e all'inclusione sociale.

3) Sostenere lo sviluppo sostenibile, aumentare la resilienza delle società dell'Asia meridionale ai cambiamenti climatici e alle catastrofi naturali:
a) promuovere una crescita e condizioni di vita sostenibili e inclusive, lo sviluppo rurale integrato, l'agricoltura e la selvicoltura sostenibili, la sicurezza alimentare e la nutrizione;
b) promuovere l'utilizzo sostenibile delle risorse naturali e le energie rinnovabili, la protezione della biodiversità, la gestione delle risorse idriche e dei rifiuti e la protezione dei suoli e delle foreste;
c) contribuire agli sforzi per contrastare i cambiamenti climatici sostenendo le misure di adeguamento, mitigazione e di riduzione del rischio di catastrofi;
d) sostenere gli sforzi volti a migliorare la diversificazione economica, la competitività e gli scambi, lo sviluppo del settore privato concentrandosi in particolare su microimprese e PMI e cooperative;
e) promuovere il consumo e la produzione sostenibili, gli investimenti in tecnologie pulite, energie sostenibili, trasporti, agricoltura e pesca sostenibili, la tutela e il potenziamento della biodiversità e dei servizi ecosistemici (comprese le risorse idriche e forestali) e la creazione di posti di lavoro dignitosi in un'economia verde;
f) sostenere la preparazione alle catastrofi e la ripresa post catastrofe di lungo termine, anche per quanto riguarda la sicurezza alimentare e nutrizionale e l'assistenza alle popolazioni sradicate.

4) Sostenere l'integrazione e una cooperazione regionali:
a) incoraggiare l'integrazione e la cooperazione regionali secondo approcci orientati ai risultati e sostenendo integrazione e dialogo regionali, in particolare tramite l’ Associazione dell'Asia del Sud per la cooperazione regionale e promuovere gli obiettivi di sviluppo del processo di Istanbul («Cuore dell'Asia»);
b) sostenere una gestione delle frontiere e una cooperazione transfrontaliera efficienti per promuovere lo sviluppo economico, sociale e ambientale sostenibile delle regioni di frontiera; combattere la criminalità organizzata, la produzione, il consumo e il traffico di droghe;
c) sostenere le iniziative regionali volte a contrastare le principali malattie trasmissibili; contribuire a prevenire e affrontare i rischi sanitari, anche quelli originati dall'interfaccia uomo-animale e nei vari ambienti umani e animali.

 

Asia settentrionale e sudorientale
Settori prioritari di cooperazione regionale:
1) Promuovere la governance democratica
a) contribuire alla democratizzazione; creare e potenziare istituzioni e organi pubblici legittimi, efficaci e responsabili e proteggere i diritti umani promuovendo le riforme istituzionali (mirate anche al buon governo, alla lotta alla corruzione, alla gestione delle finanze pubbliche, alla riforma fiscale e della pubblica amministrazione) e le riforme legislative, amministrative e degli ordinamenti in linea con gli standard internazionali, soprattutto negli Stati fragili e nei paesi in situazioni di conflitto e post conflitto;
b) rafforzare la tutela dei diritti umani, compresi i diritti delle minoranze e delle popolazioni indigene, promuovendo il rispetto delle norme basilari in materia di lavoro, la lotta alla violenza sessuale, basata sul genere e contro i minori, compresi i minori coinvolti in conflitti armati, e affrontare la questione del traffico di esseri umani;
c) sostenere l'architettura in materia di diritti umani dell'Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico (ASEAN), in particolar modo la commissione intergovernativa dell'ASEAN sui diritti umani;
d) sviluppare e rafforzare istituzioni e organismi pubblici, legittimi, efficaci e responsabili;
e) sostenere una società civile attiva, organizzata e indipendente e rafforzare il dialogo sociale mediante il sostegno alle parti sociali;
f) sostenere gli sforzi della regione finalizzati a migliorare la democrazia, lo stato di diritto e la sicurezza dei cittadini, anche tramite la riforma dei settori della sicurezza e della giustizia, e la promozione del dialogo interetnico e interreligioso e il processo di pace;
g) con riferimento al nesso tra sicurezza e sviluppo, contrastare la corruzione e la criminalità organizzata, la produzione, il consumo e il traffico di stupefacenti e altri traffici illeciti, e sostenere una gestione delle frontiere e una cooperazione transfrontaliera efficienti ai fini della promozione dello sviluppo economico, sociale e ambientale sostenibile nelle regioni confinanti; sostegno alle attività di sminamento.

2) Promuovere l'inclusione sociale e lo sviluppo umano in tutti i suoi aspetti
a) incoraggiare la coesione sociale, soprattutto in termini di inclusione sociale, lavoro dignitoso, equità e parità di genere;
b) rafforzare la capacità di fornire accesso universale a servizi sociali di base, in particolare nei settori della sanità e dell'istruzione; migliorare l'accesso all'istruzione per tutti con l'obiettivo di migliorare la conoscenza, le competenze e la capacità di occupazione nel mercato del lavoro, affrontando inoltre, ove opportuno, la disuguaglianza e la discriminazione sulla base del lavoro e dell'origine, in particolare la discriminazione basata sulle caste;
c) creare partenariati orientati allo sviluppo in base a sviluppo agricolo e del settore privato, scambi, investimenti, aiuti, migrazione, ricerca, innovazione e tecnologia, nonché fornitura di beni pubblici, mirando alla riduzione della povertà e all'inclusione sociale;
d) sostenere gli sforzi della regione volti a prevenire e affrontare i rischi sanitari, anche quelli originati dall'interfaccia uomo-animale e nei vari ambienti umani e animali;
e) promuovere l'istruzione inclusiva, l'apprendimento permanente e la formazione (comprese istruzione superiore e istruzione e formazione professionale) e migliorare il funzionamento dei mercati del lavoro;
f) promuovere un'economia più verde e la crescita sostenibile e inclusiva, in particolare per quanto concerne l'agricoltura, la sicurezza alimentare e la nutrizione, le energie sostenibili e la tutela e il potenziamento della biodiversità e dei servizi ecosistemici;
g) con riferimento al nesso tra sicurezza e sviluppo, contrastare la violenza basata sul genere e sull'origine e la sottrazione di minori.

3) Sostenere lo sviluppo sostenibile e aumentare la resilienza delle società dell'Asia sudorientale ai cambiamenti climatici e alle catastrofi naturali
a) sostenere la mitigazione dei cambiamenti climatici e l'adattamento ai medesimi, la promozione del consumo e della produzione sostenibili;
b) sostenere la regione nell'integrazione dei cambiamenti climatici nelle strategie di sviluppo sostenibile, nell'elaborazione di politiche e strumenti di adattamento e mitigazione, nell'affrontare gli effetti negativi dei cambiamenti climatici e nel potenziare iniziative di cooperazione di lungo termine e nella riduzione della vulnerabilità alle catastrofi e nel sostegno al quadro plurisettoriale sui cambiamenti climatici dell'ASEAN: agricoltura e selvicoltura verso la sicurezza alimentare;
c) in considerazione dell'espansione demografica e delle esigenze dei consumatori in mutamento, sostenere il consumo e la produzione sostenibili e gli investimenti in tecnologie pulite, soprattutto a livello regionale, in energie sostenibili, trasporti, agricoltura e pesca sostenibili, tutela e potenziamento della biodiversità e dei servizi ecosistemici, comprese le risorse idriche e forestali, e creazione di posti di lavoro dignitosi in un'economia verde;
d) collegare aiuti d'urgenza, ricostruzione e sviluppo garantendo un seguito adeguato a misure di emergenza a breve termine mirate alla ripresa post catastrofe o post crisi e realizzate tramite altri strumenti di finanziamento; sostenere la preparazione alle catastrofi e la ripresa post catastrofe di lungo termine, anche per quanto riguarda la sicurezza alimentare e nutrizionale e l'assistenza alle popolazioni sradicate.

4) Sostenere l'integrazione e la cooperazione regionali nell'Asia settentrionale e sudorientale
a) incoraggiare un'integrazione e una cooperazione regionali maggiori secondo approcci orientati ai risultati e sostenendo integrazione e dialogo regionali;
b) sostenere l'integrazione e la connettività dell'ASEAN, compresa l'attuazione degli obiettivi correlati allo sviluppo della Comunità economica ASEAN, il piano sulla connettività e la visione post 2015;
c) promuovere l'assistenza in campo commerciale e lo sviluppo di aiuti per il commercio, anche al fine di garantire che le microimprese e le PMI traggano benefici dalle opportunità offerte dagli scambi internazionali;
d) utilizzare i finanziamenti per le infrastrutture sostenibili e le reti che facilitano l'integrazione regionale, l'inclusione e la coesione sociale e la crescita sostenibile, garantendo al contempo la complementarità con le attività sostenute dalla BEI e da altre istituzioni finanziarie dell'Unione e da altre istituzioni in questo settore;
e) incoraggiare il dialogo tra le istituzioni e i paesi dell'ASEAN e l'UE;
f) sostenere le iniziative regionali volte a contrastare le principali malattie trasmissibili; contribuire a prevenire e affrontare i rischi sanitari, anche quelli originati dall'interfaccia uomo-animale e nei vari ambienti umani e animali.

Asia centrale
Settori prioritari di cooperazione regionale:
a) contribuire allo sviluppo economico e sociale sostenibile e inclusivo, alla coesione sociale e alla democrazia (obiettivi generali);
b) sostenere la sicurezza alimentare, l'accesso alla sicurezza dell'approvvigionamento energetico, idrico e i servizi igienico-sanitari per le popolazioni locali; promuovere e sostenere la preparazione alle catastrofi e l'adattamento ai cambiamenti climatici;
c) sostenere parlamenti rappresentativi e democraticamente eletti, promuovere e sostenere il buon governo e i processi di democratizzazione; sana gestione delle finanze pubbliche; stato di diritto, con istituzioni ben funzionamenti e rispetto effettivo dei diritti umani e della parità di genere; sostenere una società civile attiva, organizzata e indipendente e rafforzare il dialogo sociale mediante il sostegno alle parti sociali;
d) promuovere la crescita economica inclusiva e sostenibile, affrontando le disuguaglianze sociali e regionali, e sostenere innovazione e tecnologia, lavoro dignitoso, agricoltura, sviluppo rurale, promuovere la diversificazione economica sostenendo le microimprese e le PMI, stimolando al tempo stesso lo sviluppo di un'economia sociale di mercato regolamentata, del commercio e degli investimenti aperti ed equi, comprese le riforme degli ordinamenti;
e) sostenere una gestione delle frontiere e una cooperazione transfrontaliera efficienti per promuovere lo sviluppo economico, sociale e ambientale sostenibile delle regioni di frontiera; nel contesto del nesso tra sicurezza e sviluppo, contrastare la criminalità organizzata e tutte le forme di traffico, compresa la lotta contro la produzione e il consumo di droghe e dei relativi effetti, tra cui l'HIV/AIDS;
f) promuovere la cooperazione, il dialogo e l'integrazione bilaterali e regionali, anche con i paesi interessati dallo strumento europeo di vicinato (ENI) e da altri strumenti dell'Unione, per sostenere le riforme politiche, ricorrendo tra l'altro alla costruzione istituzionale, ove opportuno, l'assistenza tecnica (a esempio TAIEX), lo scambio di informazioni e il gemellaggio, e agli investimenti chiave tramite meccanismi adeguati atti a mobilitare le risorse finanziarie in materia di istruzione, ambiente, energia, sviluppo a basse emissioni/resistenza agli effetti dei cambiamenti climatici;
g) rafforzare la capacità di fornire accesso universale a servizi sociali di base di qualità, in particolare nei settori della sanità e dell'istruzione; sostenere l'accesso delle popolazioni, soprattutto di giovani e donne, all'impiego tra l'altro sostenendo il miglioramento dell'istruzione generale, professionale e superiore.

Medio Oriente
Settori prioritari di cooperazione regionale:
a) Affrontare i temi della democratizzazione e della governance (anche in ambito fiscale), dello stato di diritto, dei diritti umani, della parità di genere, delle libertà fondamentali e dell'uguaglianza politica al fine di stimolare le riforme politiche, la lotta alla corruzione e la trasparenza del processo giudiziario e lo sviluppo di istituzioni pubbliche legittime, democratiche, efficaci e responsabili e di una società civile attiva, indipendente e organizzata; rafforzare il dialogo sociale attraverso il sostegno delle parti sociali;
b) sostenere la società civile nella lotta in difesa delle libertà fondamentali, dei diritti umani e dei principi democratici;
c) promuovere la crescita inclusiva e incoraggiare la coesione sociale e lo sviluppo, soprattutto in termini di creazione di posti di lavoro, inclusione sociale, lavoro dignitoso, equità e parità di genere; rafforzare la capacità di fornire accesso universale a servizi sociali di base, in particolare nei settori della sanità e dell'istruzione; affrontare, ove opportuno, la disuguaglianza e la discriminazione sulla base del lavoro e dell'origine, e in particolare la discriminazione basata sulle caste;
d) sostenere lo sviluppo di una cultura civica, in particolare mediante la formazione, l'istruzione e la partecipazione dei bambini, dei giovani e delle donne;
e) promuovere la riforma e la diversificazione verso un'economia sostenibile, relazioni commerciali aperte ed eque, lo sviluppo di un'economia sociale di mercato regolamentata e sostenibile, investimenti produttivi e sostenibili nei settori principali (a esempio in quello energetico, con un accento sulle energie rinnovabili);
f) promuovere le buone relazioni di vicinato, la cooperazione, il dialogo e l'integrazione regionali, anche con i paesi interessati dallo strumento europeo di vicinato, gli Stati del Golfo interessati dallo strumento di partenariato e da altri strumenti dell'Unione, sostenendo gli sforzi di integrazione all'interno della regione, a esempio in materia di economia, energia, politica delle acque, trasporti e rifugiati;
g) promuovere una gestione equa e sostenibile delle risorse idriche nonché la protezione delle stesse;
h) completare le risorse mobilitate a norma del presente regolamento operando in modo coerente e prevedendo il sostegno di altri strumenti e politiche dell'Unione che possono mirare a un accesso al mercato interno dell'Unione, alla mobilità del lavoro e a un'integrazione regionale su più ampia scala;
i) con riferimento al nesso tra sicurezza e sviluppo, contrastare la produzione, il consumo e il traffico di stupefacenti;
j) con riferimento al nesso tra sviluppo e migrazione gestire la migrazione e aiutare gli sfollati e i rifugiati.

Altri Paesi
Settori prioritari di cooperazione:
a) Sostenere il consolidamento di una società democratica, il buon governo, il rispetto dei diritti umani, l'uguaglianza di genere e lo stato di diritto e contribuire alla stabilità e all'integrazione regionali e continentali; sostenere una società civile attiva, organizzata e indipendente e rafforzare il dialogo sociale attraverso il sostegno delle parti sociali;
b) sostenere gli sforzi di adeguamento conseguenti alla creazione di diverse zone di libero scambio;
c) sostenere la lotta contro la povertà, la disuguaglianza e l'esclusione, anche rispondendo ai bisogni fondamentali delle comunità svantaggiate e promuovere la coesione sociale e le politiche ridistributive volte a ridurre le disuguaglianze;
d) rafforzare la capacità di fornire accesso universale a servizi sociali di base, in particolare nei settori della sanità e dell'istruzione;
e) migliorare le condizioni di vita e di lavoro, con un'enfasi particolare sulla promozione del programma dell'OIL per il lavoro dignitoso
f) affrontare la vulnerabilità economica e contribuire alla trasformazione strutturale, dando centralità al lavoro dignitoso, grazie a una crescita economica sostenibile e inclusiva e a un'economia a basse emissioni di carbonio, efficiente da un punto di vista energetico e basata sulle energie rinnovabili, creando partenariati forti imperniati su relazioni commerciali eque, investimenti produttivi per posti di lavoro migliori e più numerosi nell'economia verde e inclusiva, trasferimento delle conoscenze e cooperazione nella ricerca, innovazione e tecnologia, e promuovendo lo sviluppo sostenibile e inclusivo sotto tutti gli aspetti, con particolare attenzione alle sfide connesse a flussi migratori, alloggio, sicurezza alimentare (tra cui agricoltura e pesca sostenibili), cambiamenti climatici, energie sostenibili e tutela e potenziamento della biodiversità e dei servizi ecosistemici, risorse idriche e del suolo comprese;
g) combattere la violenza sessuale e di genere e affrontare le questioni sanitarie, compresa la diffusione dell'HIV/AIDS e relative implicazioni sociali.

I programmi geografici comprendono attività a livello regionale (riguardanti tutti i paesi dell’area geografica interessata) o livello bilaterale; la cooperazione blaterale è destinata prevalentemente ai Paesi dell’area considerata che non hanno un reddito medio-alto (come da classificazione OCSE/DAC) o il cui PIL non è superiore all’1% del PIL mondiale (può essere fatta eccezione per alcuni paesi in Phasing out, ovvero che beneficiavano di aiuti per lo sviluppo ma che non ne sono più destinatari in conseguenza dell’aumento del reddito medio pro-capite)

PROGRAMMI TEMATICI :
Le azioni devono rispondere ai criteri per l’APS stabiliti dal comitato OCSE/DAC a meno che l’azione si applichi a uno o più Paesi non beneficiari di APS oppure sia volta alla realizzazione di un’iniziativa globale, una priorità politica dell’UE o un impegno internazionale dell’UE.

Per questo periodo di programmazione, i programmi tematici sono due:
1. Programma su beni pubblici e sfide globali che sosterrà azioni nei settori: ambiente e cambiamenti climatici, energia sostenibile, sviluppo umano, sicurezza alimentare, migrazione e asilo (ingloba la gran parte dei programmi tematici previsti dal programma DCI nel periodo 2007-2013)

2. Programma sulle organizzazioni della società civile e le autorità locali il cui obiettivo è di consolidare le organizzazioni della società civile (OSC) e le autorità locali (AL) nei paesi partner, nell'UE e nei Paesi beneficiari ammissibili.Le azioni da finanziare sono realizzate prioritariamente dalle OSC e dalle AL; solo se opportuno, al fine di garantirne l'efficacia, tali azioni possono essere realizzate da altri attori a vantaggio delle OSC e delle AL interessate

Le azioni realizzate tramite i programmi tematici devono aggiungere valore alle azioni finanziate dai programmi geografici rispetto alle quali sono complementari.
Le azioni realizzate nel quadro di questi programmi hanno natura multinazionale, multiregionale e/o trasversale, devono essere intese a realizzare politiche innovative o iniziative volte ad indirizzare azioni future e devono rispecchiare una priorità politica dell`UE o un obbligo/impegno internazionale dell`UE pertinente al settore cooperazione allo sviluppo.

PROGRAMMA PANAFRICANO
Il programma panafricano sostiene gli obiettivi e i principi generali del partenariato strategico tra l'Africa e l'UE. Promuove i principi di un partenariato basato sulle persone e di una visione dell'Africa nel suo insieme, nonché la coerenza tra il livello regionale e quello continentale. Si concentrerà su attività di natura transregionale, continentale o mondiale in e con l'Africa e sostiene le iniziative congiunte Africa-UE sulla scena mondiale.

Settori prioritari:
a) pace e sicurezza;
b) governance democratica e diritti umani;
c) commercio, integrazione regionale e infrastruttura (comprese le materie prime);
d) obiettivi di sviluppo del Millennio e nuovi obiettivi di sviluppo post 2015 internazionalmente convenuti;
e) energia;
f) cambiamenti climatici e ambiente;
g) migrazione, mobilità e occupazione;
h) scienza, società dell'informazione e spazio;
i) questioni trasversali.

Entità del finanziamento

19.661.639.000 di eur così suddivisi:
Programmi geografici: 11.662 milioni di euro
- America latina: 2.500 milioni di euro
- Asia meridionale: 3813 milioni di euro
- Asia settentrionale e sudorientale: 2870 milioni di euro
- Asia centrale: 1072 milioni di euro
- Medio Oriente: 545 milioni di euro
- Altri paesi: 251 milioni di euro.

Programma tematico beni pubblici e sfide globali: 5.101 milioni di euro così ripartiti:
– Ambiente e cambiamenti climatici: 27%
– Energia sostenibile: 12%
– Sviluppo umano: 25%
– Sicurezza alimentare e agricoltura sostenibile: 29%
– Migrazione e asilo:7%

Programma tematico sulle OSC e le AL: 1.907 milioni di euro
Programma panafricano: 845 milioni di euro

N.B. Almeno il 95% della spesa prevista dei programmi tematici e almeno il 90% della spesa prevista dal programma panafricano deve rispondere ai criteri per gli APS stabiliti dall’OCSE/DAC.

Come accedere al finanziamento

Per l’attuazione dei programmi geografici, la Commissione elabora dei documenti di strategia che definiscono un quadro coerente per la cooperazione allo sviluppo tra l`UE e i paesi/regioni partner interessate e che si basano su un dialogo tra l`UE e il paese/regione partner, coinvolgendo, ove necessario, gli Stati membri interessati, il paese o la regione partner, la società civile e le autorità regionali e locali. Tali documenti di strategia sono elaborati per paesi/regioni.
I documenti di strategia non sono richiesti se il paese ha elaborato una strategia di sviluppo nazionale sotto forma di piano di sviluppo nazionale (o documenti di sviluppo simili accettati dalla Commissione quale base per il corrispondente programma indicativo pluriennale) oppure se per tali Paesi/regioni l`UE e gli Stati membri hanno concordato un documento di programmazione pluriennale congiunta e oppure per le regioni che hanno una strategia convenuta di concerto con l`UE. Non sono richiesti inoltre per Paesi/regioni che ricevono un’assegnazione di fondi inferiore a 50.000.000 euro.

Sulla base della Strategia sono elaborati per ciascun Paese/regione, i Programmi indicativi pluriennali che precisano i settori prioritari di finanziamento UE, gli obiettivi specifici, i risultati attesi, gli indicatori di rendimento e l`assegnazione finanziaria indicativa, complessiva e per settore prioritario e le modalità di aiuto.

I programmi indicativi pluriennali per i programmi tematici sono adottati dalla Commissione e definiscono la strategia dell`UE sul tema interessato (per il programma Beni pubblici e sfide globali definisce la strategia UE anche per i settori che lo compngono), le priorità individuate ai fini del finanziamento UE, gli obiettivi specifici, i risultati attesi, gli indicatori di prestazione, la situazione internazionale e le attività dei principali partner ed eventualmente le modalità di aiuto.

Per il programma panafricano il programma indicativo pluriennale definisce le priorità, gli obiettivi specifici, i risultati attesi, gli indicatori di prestazione chiari ed eventualmente le modalità di aiuto.

Il sostegno bilaterale dell’UE per i singoli Paesi partner è differenziato in relazione alle esigenze del Paese, alle capacità di generare risorse e di assorbirle, agli impegni e alle prestazioni degli stessi e all’impatto potenziale delle risorse erogate.
Sarà data priorità ai Paesi meno sviluppati, a quelli a basso reddito e a quelli in situazioni di crisi, post crisi, fragilità e vulnerabilità.

L’assistenza del programma può essere erogata attraverso le seguenti tipologie di finanziamento: sovvenzioni, appalti pubblici (per servizi/forniture/lavori), sostegno al bilancio, contributi a fondi fiduciari istituiti dalla Commissione, strumenti finanziari (prestiti, garanzie, investimenti o partecipazioni azionarie/quasi-azionarie, ecc.).
La cooperazione tra l`UE e i suoi partner può assumere le seguenti forme:
- accordi triangolari con cui l`UE coordina con paesi terzi la sua assistenza a un paese/una regione partner,
- misure di cooperazione amministrativa quali i gemellaggi tra istituzioni pubbliche, enti locali, enti pubblici nazionali o soggetti di diritto privato cui sono affidati compiti di servizio pubblico di uno Stato membro e quelli di un paese o di una regione partner, nonché misure di cooperazione che coinvolgono esperti del settore pubblico distaccati dagli Stati membri e dai rispettivi enti regionali e locali,
- contributi alle spese necessarie per istituire e gestire un partenariato pubblico-privato,
- programmi di sostegno alle politiche settoriali, tramite i quali l`UE fornisce sostegno al programma settoriale del paese partner;
- abbuoni di interesse
- finanziamenti tramite sovvenzioni alle agenzie dell’Unione.

I finanziamenti del programma possono essere destinati anche a programmi di alleggerimento del debito concordati a livello internazionale e, in casi eccezionali, a programmi settoriali e generali di sostegno alle importazioni (ex art. 6 del regolamento sulle procedure comuni).

Il finanziamento UE può coprire le c.d.  Misure di sostegno , ovvero spese di attuazione degli strumenti e di realizzazione dei loro obiettivi, le spese sostenute dalle delegazioni UE per il sostegno amministrativo necessario per gestire gli interventi finanziati ed inoltre:
a) studi, riunioni, attività di informazione, sensibilizzazione, formazione, preparazione e scambio di insegnamenti e migliori prassi, pubblicazione e qualsivoglia altra spesa amministrativa o di assistenza tecnica necessaria per la gestione delle azioni;
b) attività di ricerca e studi su questioni pertinenti e relativa divulgazione;
c) spese connesse alle attività di informazione e comunicazione, comprese l'elaborazione di strategie di comunicazione e la comunicazione istituzionale delle priorità politiche dell'Unione.
Tali misure possono essere finanziate al di fuori dei documenti di programmazione.

Aree Geografiche

UE 28
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Austria, Belgio, Bulgaria, Cechia, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Olanda, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria.

Paesi specifici/Regioni specifiche
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Come specificato nella scheda

Contenuto creato il 21/05/2014