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Nonostante il 70% della popolazione viva in città e le città siano al centro delle principali sfide che l’Europa si trova ad affrontare, per lungo tempo l’importanza del loro ruolo non è stata riconosciuta a livello politico e la risposta alle loro peculiari problematiche economiche, sociali ed ambientali è stata frammentata in iniziative molteplici e poco integrate fra loro.

La crescente consapevolezza del loro ruolo e del fatto che i due terzi di tutte le politiche settoriali dell’UE hanno un impatto sulle città ha dato il via nel 2014 al processo che ha portato alla definizione di un’Agenda urbana europea, avviata formalmente nel 2016 con il Patto di Amsterdam.

L’Agenda ha inaugurato un metodo di lavoro teso a garantire la coerenza di tutte le politiche che interessano le città e le aree funzionali circostanti, che coinvolge le città fin dalla fase iniziale di elaborazione di tali politiche, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei cittadini e sviluppare una nuova governance urbana che permetta di rendere più efficaci le politiche europee collegandole, su base di reciprocità, con le strategie nazionali, regionali e locali.

Città verde

L'Agenda Urbana Europea: come funziona

Il metodo di lavoro dell’Agenda urbana si concretizza nello sviluppo e attuazione di piani d’azione di durata triennale per politiche integrate sulle principali problematiche urbane, all’interno di partenariati tematici. Ogni partenariato riunisce insieme i rappresentanti di città e reti di città, degli Stati membri, della Commissione e di altri stakeholder, in primis ONG e imprese, per definire e realizzare il proprio piano d’azione che comprende misure riguardanti la legislazione su quel tema, per migliorarne l’impatto e renderne più efficace l’attuazione, un migliore accesso ai finanziamenti e una più ampia condivisione delle conoscenze sulle questioni di interesse.

I primi partenariati tematici avviati con il Patto di Amsterdam erano 12; ad essi in seguito ne sono stati aggiunti altri, fissati con l’Accordo di Lubiana. Al momento sono 18, in parte conclusi (quelli su qualità dell'aria, economia circolare, adattamento ai cambiamenti climatici, transizione digitale, transizione energetica, alloggi/abitare, posti di lavoro e competenze nell'economia locale, uso sostenibile del suolo e soluzioni basate sulla natura, mobilità urbana, povertà urbana, sicurezza negli spazi pubblici) e in parte in corso (quelli su cultura e patrimonio culturale, inclusione di migranti e rifugiati, appalti pubblici innovativi e responsabili, inverdimento delle città, turismo sostenibile, cibo, città dell'uguaglianza). Due nuovi partenariati sono in fase di istituzione, dedicati rispettivamente alle città sensibili all’acqua e alla decarbonizzazione delle abitazioni con piani di riscaldamento e raffreddamento locali.

L'iniziativa Urbana Europea

Uno dei principali strumenti di sostegno all’attuazione dell’Agenda urbana europea è l’Iniziativa Urbana Europea (IUE), finanziata dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), creata per garantire finanziamenti a misure riguardanti la dimensione urbana della politica di coesione.

Questo strumento, che è il successore delle “Azioni urbane innovative” del periodo 2014-2020, prevede finanziamenti per sostenere l’innovazione urbana lo sviluppo di capacità e attività di comunicazione e sviluppo di conoscenze.

I bandi per azioni innovative finanziano progetti realizzati da autorità urbane per individuare e testare soluzioni innovative a una sfida urbana di grande importanza. Per questa categoria di azioni fino ad ora sono stati lanciati tre bandi: il primo (aperto fra ottobre 2022 e gennaio 2023), riguardava il tema nuovo Bauhaus europeo e ha visto approvati 14 progetti, due dei quali italiani; il secondo, sui temi Rendere le città più ecologiche, Turismo sostenibile e Sfruttare i talenti nelle città in declino, è stato aperto tra maggio e ottobre 2023 e ha ricevuto 112 proposte di progetto; i risultati della valutazione sono attesi nel mese di maggio.

Il terzo bando è stato invece pubblicato il  6 maggio e resterà aperto fino al 14 ottobre. La nuova edizione del bando si concentra sui temi Transizione energetica e Tecnologia nelle città, dispone di un budget di 90 milioni di euro e, come per i bandi precedenti, i progetti riceveranno un contributo fino all’80% dei costi ammissibili di progetto, per un massimo di 5 milioni di euro.

I bandi dell'IUE riguardanti lo sviluppo di capacità possono essere di due tipi:

  • gli scambi tra città (City-to-City exchanges) coinvolgono un'autorità urbana (applicant city) che affronta una sfida specifica e un'altra autorità urbana (peer city), di uno Stato diverso, con maggiori esperienze su tale sfida, con l’obiettivo di migliorare la capacità della prima attraverso un processo di apprendimento tra pari e condivisione di competenze, esperienze e conoscenze. Il bando per questa misura è aperto in modo continuativo fino al 31/12/2027.
  • il Peer Reviews, che aiuta le città europee a migliorare la progettazione e l’attuazione delle loro strategie di sviluppo urbano sostenibile attraverso un processo di benchmarking e apprendimento tra pari. Un bando per Peer Reviews è scaduto il 30 aprile scorso.

Le attività di comunicazione e sviluppo e di conoscenza, che non prevedono il lancio di bandi, sono le misure che permettono  di condividere e capitalizzare le conoscenze sviluppate in tema di sviluppo urbano sostenibile. Il loro obiettivo è di sviluppare una base di conoscenze a sostegno del miglioramento della politica di sviluppo urbano sostenibile, della progettazione, dell’attuazione e dell’integrazione della strategia, permettendo quindi di sostenere l’Agenda Urbana Europea e la cooperazione intergovernativa sulle questioni urbane al fine di contribuire a sviluppare politiche basate su dati concreti.

URBACT

Un altro importante strumento che opera in tema di politiche urbane e contribuisce all’attuazione dell’Agenda urbana europea è URBACT, un programma europeo di scambio e apprendimento che promuove lo sviluppo urbano sostenibile facendo lavorare insieme le città per sviluppare soluzioni nuove, pragmatiche e sostenibili alle grandi sfide urbane, integrando le dimensioni economica, sociale ed ambientale.

Per questo programma fino al 30 giugno è aperto il bando per Buone Pratiche URBACT, che invita le città a candidare le azioni di sviluppo urbano integrato e sostenibile che hanno messo in campo con successo come soluzione ai loro problemi, perché diventino una Buona Pratica Urbact, che possa essere trasferita ad altre città che affrontano situazioni simili.

A fine marzo si è chiuso invece  il bando per Innovation Transfer Networks un tipo di azioni che danno alle città europee l’opportunità di trasferire e adattare ai loro contesti locali un progetto innovativo completato nel quadro delle Azioni Urbane Innovative 2014-2020.