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Rendere più sostenibile l’uso delle risorse naturali, in primis del suolo, rendendo più sostenibili le attività che ne fanno un uso molto intensivo: è questo l'obiettivo del pacchetto di misure lanciato lo scorso 5 luglio dalla Commissione europea, che va a completare una serie di importanti iniziative già varate nel quadro del Green Deal europeo, come il pacchetto "pronti per il 55%" o quello sull'economia circolare, che per essere realizzati hanno bisogno di ecosistemi naturali sani e resilienti, che ci aiutino ad adattarci ai cambiamenti climatici e a mantenere la loro capacità produttiva, per garantire la nostra sicurezza alimentare.

Le misure si concentrano sui suoli e il mantenimento della loro salute, sui prodotti frutto delle nuove tecniche genomiche, sulla produzione e commercializzazione di materiale riproduttivo vegetale e forestale mirata a prodotti più resilienti e sulla riduzione degli sprechi alimentari e tessili.

Il pacchetto comprende una serie di proposte legislative e una comunicazione (COM(2023) 410 final)  che le inquadra e le mette a sistema e ne illustra l’azione sinergica a favore della sostenibilità. Le proposte legislative sono le seguenti:una proposta di regolamento relativa ai suoli che istituisce un quadro solido e coerente di monitoraggio per tutti i suoli nell'UE, per migliorarne la salute al fine di ottenere suoli sani entro il 2050, e contribuire così all'attuazione della Strategia europea per il suolo del novembre 2021.

  • Oltre il 60% dei suoli europei allo stato attuale non gode di buona salute e ciò significa una  Piantine da coltivareriduzione dei servizi ecosistemici forniti dai suoli, ovvero alimenti, mangimi, fibre, legname, ciclo dei nutrienti, sequestro del carbonio, controllo degli organismi nocivi o regolazione delle acque, solo per citarne una parte. Il quadro monitoraggio proposto si basa su pratiche già sostenute dalla politica agricola comune (PAC) e non introduce nuovi obblighi per gli agricoltori ma riunisce sotto un unico tetto le diverse fonti di dati esistenti sul suolo. I dati raccolti contribuiranno anche allo sviluppo e alla diffusione dell'innovazione e delle soluzioni tecnologiche e organizzative nelle pratiche agricole, come la diversificazione delle colture, l'agricoltura di precisione, lo sviluppo delle piante, gli strumenti digitalizzati di gestione del suolo o l'uso di soluzioni di IA provenienti da sistemi di rilevamento e di misurazione basati sul campo che aiuteranno gli agricoltori ad applicare il trattamento più adeguato ad ogni condizione e a conservare e aumentare la fertilità e le rese delle coltivazioni e minimizzare il consumo di acqua e di nutrienti. Attraverso i dati resi così disponibli sarà inoltre possibile un'analisi più approfondita delle tendenze in materia di siccità, ritenzione idrica ed erosione, utile per la prevenzione e gestione delle catastrofi.
    La proposta stabilisce anche principi di gestione sostenibile applicabili ai suoli e aiuterà gli Stati membri a sviluppare e definire pratiche rigenerative assieme agli agricoltori e agli altri gestori del territorio.
    Nel pacchetto di documenti che accompagnano questa proposta sono presenti anche delle guidelines sulle opportunità di finanziamento europee per suoli sani all’interno dei vari programmi.
    - Leggi la proposta di regolamento sul suolo e i documenti collegati

 

  • una proposta di regolamento relativa alle nuove tecniche genomiche (NGT), che sono strumenti innovativi che possono contribuire ad aumentare la sostenibilità e la resilienza del nostro sistema alimentare in quanto consentono di sviluppare varietà vegetali migliorate, resilienti ai cambiamenti climatici e resistenti agli organismi nocivi, e che quindi possono garantire rese più elevate utilizzando meno fertilizzanti e pesticidi e contribuire a ridurre la dipendenza dalle importazioni agricole. Il regolamento proposto stabilisce i requisiti per la commercializzazione di vegetali Coltivazione di piantebasati sulle NGT, che al momento sono trattati tutti come OGM, distinguendoli in due categorie: le piante che potrebbero essere presenti anche in natura o essere prodotte anche con le tecniche di selezione convenzionali, pur frutto delle NGT, saranno soggette alle procedure di verifica stabilite nel regolamento e trattate come le piante tradizionali, mentre a tutte le altre piante NGT si applicheranno le prescrizioni della legislazione degli OGM, e quindi un iter autorizzavo più regolamentato. Tutto ciò avrà benefici sia per gli agricoltori, che avranno una più ampia scelta di piante che hanno ridotte o nulle esigenze di concimi e pesticidi, sia per i consumatori, che avranno più scelta nell’acquisto di prodotti migliori dal punto di vista nutrizionale.
    - Leggi la proposta di regolamento sulle NGT e i documenti collegati

 

  • una proposta di regolamento relativo alla produzione e commercializzazione di materiale riproduttivo vegetale (PRM) che consoliderà e semplificherà il quadro giuridico esistente per le sementi sostituendo le 10 direttive in vigore, e consentirà agli agricoltori di accedere a sementi diversificate e di alta qualità, che garantiscano rese stabili e resilienza grazie a nuove varietà vegetali adeguate alle condizioni previste in futuro. La nuova normativa sosterrà anche il settore delle sementi europeo (che, con il 20% del mercato mondiale, è il maggior esportatore mondiale di sementi per un valore di 7-10 miliardi e 7.000 imprese coinvolte) e contribuirà a conservare e migliorare la diversità genetica delle colture, introducendo norme più snelle sulle varietà da conservare, sulle reti di conservazione delle sementi e sullo scambio di tipi di sementi tra agricoltori. Agevolando la registrazione delle varietà biologiche con norme adeguate ai principi dell'agricoltura biologica, il nuovo regolamento contribuirà anche a raggiungere il 25% dei terreni agricoli destinati all'agricoltura biologica nell’UE.
     

foresta

  • una proposta di regolamento relativo alla produzione e commercializzazione di materiali di riproduzione forestali (FRM), ovvero sementi, piante e parti di specie arboree utilizzate per creare nuove foreste e piantagioni di alberi, che ha come obiettivo che l'albero giusto sia piantato nel luogo giusto perchè le foreste possano prosperare. Il nuovo regolamento adeguerà la normativa esistente agli sviluppi innescati dal Green deal europeo e strategie collegate e alle norme aggiornate dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) in tema di certificazione dei materiali forestali di moltiplicazione. Le nuove norme miglioreranno la diversità genetica degli alberi e contribuiranno alla conservazione della biodiversità e al ripristino degli ecosistemi forestali.

    - Pagina di riferimento per le proposte di regolamento riguardanti i PRM e i FRM e documenti collegati

 

  • due proposte di modifica della direttiva quadro sui rifiuti (Direttiva 98/2008) riguardanti la riduzione da un lato degli sprechi alimentari e dall’altro dei rifiuti tessili entrambe tese a garantire un uso più efficiente dei prodotti e minori sprechi delle risorse collegate a queste produzioni, soprattuttto suolo e acqua.

    Relativamente agli sprechi alimentari, in linea con gli obiettivi proposti per gli Stati UE nel quadro degli obiettivi globali di sviluppo sostenibile (OSS) delle Nazioni Unite (cibo spercatoAgenda 2030), la Commissione fissa come obiettivo giuridicamente vincolante per tutti gli Stati membri di ridurre gli sprechi alimentari entro il 2030:
    - del 10% nella lavorazione e produzione
    - del 30% (pro capite), congiuntamente al dettaglio e al consumo (ristoranti, servizi alimentari e famiglie)
    lasciando a ciascuno Stato la scelta delle misure più efficaci da adottare per raggiungerlo e sostenendo iniziative di condivisione delle migliori pratiche e dei risultati conseguiti, come la piattaforma dell'UE sulle perdite e gli sprechi alimentari. La Commissione accompagna la sua proposta con un compendio di soluzioni per la prevenzione degli sprechi alimentari.
    - Approfondimenti: pagina web di riferimento per la proposta di direttiva sugli sprechi alimentari e documenti collegati

    vestiti usati
    Per migliorare la gestione dei rifiuti tessili (al momento circa il 78% di questi rifiuti finisce nell'indifferenziata e quindi in discarica o inceneritore) e ridurre gli sprechi e i danni ambientali connessi, in linea con la Strategia dell'UE per prodotti tessili sostenibili e circolari, la Commissione propone di responsabilizzare i produttori per l’intero ciclo di vita dei prodotti tessili, in attuazione del principio “chi inquina, paga”; promuove inoltre attività di creazione di valore, con un importante potenziale di creazione di posti di lavoro a livello locale. Le norme proposte miglioreranno il mercato dei prodotti tessili di seconda mano, sostenendo le numerose aziende dell'economia sociale che vi operano, stimoleranno l'innovazione nel riciclaggio di questi prodotti e garantiranno occasioni di risparmio per i cittadini.
    La proposta affronta anche il problema delle esportazioni illegali di rifiuti tessili verso paesi non adeguatamente attrezzati per gestirli.
    Approfondimenti:
    - Comunicato stampa sulla proposta di modifica della direttiva relativa ai prodotti tessili e documenti collegati
    - Pagina web della Commissione sulla modifica della direttiva quadro sui rifiuti relativamente al settore tessile

Area
Unione Europea