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Tipo NewsREDAZIONALE
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FonteCommissione europea
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Del
Ripristinare la salute dei suoli europei e raggiungere la neutralità in termini di degrado entro il 2030. E’ l’ambizioso obiettivo della nuova strategia europea per il suolo, annunciata dalla Commissione lo scorso 17 novembre, che ha come sottotitolo Raccogliere i benefici di suoli sani per le persone, il cibo, la natura e il clima.
Il suolo è alla base di tutte le catene alimentari e della biodiversità terrestre e la salvaguardia delle sue funzioni è fondamentale per il conseguimento degli obiettivi del Green deal europeo. Un suolo sano è in grado di rafforzare la resilienza e di ridurre la vulnerabilità ai cambiamenti climatici, ed è pertanto centrale per affrontare le grandi sfide del nostro tempo: ha un ruolo cruciale sia nella gestione dell’acqua sia in quella del carbonio, per la sua capacità di assorbimento di entrambe le sostanze e quindi nella prevenzione delle inondazioni e nella riduzione del carbonio in atmosfera (i suoli sono il principale serbatoio terrestre di carbonio); è inoltre importantissimo nell’economia circolare (è probabilmente la più grande macchina per il riciclaggio del pianeta: ricicla acqua, carbonio e sostanze nutritive e può abbattere e filtrare gli inquinanti). La conservazione della sua biodiversità è fondamentale per la nostra salute: da un fungo e da microbi del suolo sono nati rispettivmente la penicillina e gli antibiotici, senza trascurare il fatto che i prodotti coltivati su suoli nei quali nutrienti e oligoelementi sono in equilibrio sono più salutari, a tutto vantaggio di chi se ne alimenta.
Il 60-70% dei suoli europei però non è sano ma presenta danni dovuti a erosione, compattazione, riduzione della materia organica, inquinamento, perdita di biodiversità, salinizzazione e impermeabilizzazione, soprattutto in conseguenza di un uso e una gestione non sostenibili dei terreni, del loro eccessivo sfruttamento e dell’uso di sostanze inquinanti.
La nuova strategia della Commissione europea sul suolo è una delle azioni previste nel quadro della strategia sulla biodiversità per il 2030. Dopo un'analisi delle ragioni che rendono importante per l'UE occuparsi della salute del suolo, la strategia presenta le quattro direttici rincipali sulle quali intende intervenire per arrestare i fenomeni di degrado del suolo e ripristinarne le funzioni fondamentali; le misure previste comprendono sia iniziative legislative sia strumenti non legislativi, come l’adozione di buone pratiche sperimentate ed efficaci.
Gli assi di intervento sono:
- Applicare la gestione sostenibile dei suoli (SSM), che comprende un insieme di pratiche in grado di mantenere il suolo sano o ripristinarlo in una condizione di salute, con molteplici benefici anche per l'acqua e per l'aria. Tali pratiche aumentano la biodiversità del suolo, la fertilità e la resilienza necessarie per la vitalità delle aree rurali. La criticità maggiore al riguardo dipende dal fatto che non esiste una definizione comune di SSM per l'UE e per i suoi Stati membri che sia concreta e applicabile: alcune pratiche fanno parte di più ampi principi agro-ecologici che sono al centro della strategia Dal produttore al consumatore e della già citata strategia per la biodiversità; altre pratiche sostenibili comprendono per esempio la coltivazione di copertura, la rotazione delle colture, l'incorporazione di residui colturali, l'agricoltura di contorno nei pendii, la raccomandazione di evitare macchinari pesanti. Applicare la SSM richiede coordinamento e collaborazione a livello locale, regionale, nazionale, UE e globale, con l’ausilio fondamentale dei servizi di consulenza, in agricoltura come in silvicoltura, essenziale nell'assistere gli utenti del territorio, in particolare nel quadro della nuova PAC. Fra le misure proposte per questo asse è particolarmente rilevante l’iniziativa per testare il suolo gratuitamente che permetterà agli agricoltori e ai silvicoltori in primis, di conoscere in modo preciso le caratteristiche dei loro terreni e di adottare quindi le soluzioni più adeguate alle condizioni rilevate: la Commissione europea aiuterà gli Stati membri a istituire, con i propri fondi, un sistema nazionale per testare il suolo.
- Prevenire la desertificazione: come riconosciuto dalla convenzione ONU per la lotta alla desertificazione (UNCCD), la desertificazione è collegata al degrado del suolo e ha come conseguenza la siccità. Con questa strategia, che risponde anche ai rilievi della Corte dei conti europea nella sua relazione sulla desertificazione, la Commissione si impegna a definire una metodologia per la mappatura e la valutazione di questo fenomeno e del degrado del suolo.
- Prevenire l’inquinamento: la prevenzione alla fonte dell'inquinamento del suolo è sicuramente il modo più efficace ed economico per garantire terreni puliti e sani a lungo termine, ma ciò può richiedere che per diverse categorie di prodotti sia necessaria una valutazione che tenga conto a monte (ossia fin dalla fase della progettazione della produzione), dell’impatto di tali sostanze sul suolo. Basandosi sulla strategia in materia di sostanze chimiche, sulla strategia Dal produttore al consumatore e sul piano d’azione inquinamento zero, la Commissione intende sottoporre a revisione alcune norme legislative attualmente in vigore; in particolare intende rivedere la direttiva sull’uso sostenibile dei pesticidi, imporre restrizioni su alcune sostanze, quali le microplastiche e le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS) che rientrano nel regolamento REACH e riesaminare l’applicazione del regolamento sui fertilizzanti. Vaglierà inoltre le possibilità di disposizioni giuridicamente vincolanti per individuare, registrare e bonificare i siti contaminati, elaborerà un elenco prioritario dei contaminanti del suolo, rivedrà la direttiva sulle emissioni industriali, valuterà la direttiva sulla responsabilità ambientale e vaglierà la fattibilità d'introdurre un certificato sanitario del suolo per le transazioni fondiarie.
- Ripristinare i suoli degradati e contaminati con interventi di bonifica, laddove possibile applicando la SSM, in linea con la strategia per la biodiversità 2030. Importante sarà disporre, per tutti gli Stati membri, di registri dei luoghi contaminati, e agire sulla normativa, in particolare sulla direttiva sulla responsabilità ambientale, per chiamare i soggetti responsabili a farsi carico dei costi degli interventi.
Per l’attuazione della strategia è fondamentale una conoscenza approfondita e dettagliata dei dati dei suoli e la Commissione intende assicurarla nel quadro del programma Europa Digitale, con la creazione di uno spazio dati per il Green Deal europeo (al momento è aperto il bando per l’azione preparatoria per questo spazio dati (call DIGITAL-2021-CLOUD-AI-01, topic 5) e nel quadro della missione "A Soil Deal for Europe" all’interno di Horizon Europe; importante sarà anche armonizzare e rendere accessibili i dati dei sistemi di monitoraggio già esistenti negli Stati membri.
La nuova strategia sul suolo prosegue il cammino avviato nel 2006 con la strategia tematica omonima (COM(2006) 231) la cui efficacia è stata limitata dal mancato accordo fra Consiglio e Parlamento europeo sulla direttiva quadro ad essa collegata. Anche per l’attuazione di questa nuova strategia la Commissione europea pensa a un’iniziativa legislativa sulla salute del suolo che dovrà affrontare l’impatto del degrado del suolo e definire misure basata sul principio di sostenibilità, tenendo conto anche del principio di sussidiarietà.
Considerata l’importanza di suoli sani per intere catene del valore e di approvvigionamento e che interi settori economici dipendono da terreni sani, sono diversi gli strumenti di finanziamento UE che comprendono misure per la transizione verso suoli sani: i principali sono i programmi LIFE e Orizzonte Europa (oltre alla citata Missione “un patto europeo per i suoli”, anche il cluster prodotti alimentari, bioeconomia, risorse naturali, agricoltura e ambiente), oltre ai programmi della politica di coesione e alla nuova PAC. Per offrire informazioni complete ed il più possibile esaurienti la Commissione ha previsto fra le azioni della strategia la pubblicazione nel 2022 di una panoramica delle opportunità di finanziamento per la protezione e la gestione sostenibile dei suoli e il loro ripristino.
Sul piano internazionale, per portare avanti il suo impegno per la tutela del suolo la strategia prevede anche il sostegno della Commissione a diverse iniziative per la gestione sostenibile del suolo e la biodiversità del suolo a livello mondiale, in linea con l’OSS 15.3 dell’Agenda 2030; in particolare la Commissione manifesta l’intenzione di aderire all’iniziativa globale “4 X 1000” e propone di dichiarare l’UE parte interessata dalla desertificazione, nell’ambito della Convenzione ONU sulla desertificazione (UNCCD).
- Strategia sul suolo - COM (2021) 699 final
- Documento di lavoro della Commissione che accompagna la strategia sul suolo (in inglese)