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Dalla mezzanotte del 31 gennaio 2020 il Regno Unito non è più uno Stato membro dell’UE. A tre anni e mezzo dal referendum del giugno 2016 con cui i cittadini britannici hanno votato per l’uscita dall’Unione, la Brexit è diventata realtà. Il Regno Unito ha fatto parte dell’UE per 47 anni essendo diventato Stato membro nel 1973.

Dal 1° febbraio, come previsto dall’accordo di recesso che è stato ratificato, ha inizio il cosiddetto “periodo di transizione”, la cui durata si prolungherà almeno fino al 31 dicembre 2020. In questo arco di tempo nulla cambierà per cittadini e imprese, sia nell'UE che nel Regno Unito. Il Regno Unito, infatti, non sarà più rappresentato in seno alle istituzioni, agli organi e organismi dell'Unione e non parteciperà più ai processi decisionali, ma il diritto dell'UE, in tutti i settori di intervento, continuerà ad applicarsi al e nel Paese fino alla fine del periodo di transizione.

L'UE e il Regno Unito utilizzeranno questi mesi per preparare un nuovo ed equo partenariato per il futuro, sulla base della dichiarazione politica concordata tra l'UE e il Regno Unito nell'ottobre 2019. A tal fine, il 3 febbraio, la Commissione europea ha presentato al Consiglio una raccomandazione per l'avvio dei negoziati sul futuro partenariato, con proposte di direttive di negoziato che definiscono l'ambito e i termini del partenariato che l'Unione prospetta con il Regno Unito. Si tratta del primo passo verso l'iter negoziale. Il Consiglio "Affari generali" dovrà ora adottare la proposta, autorizzando così la Commissione ad avviare formalmente i negoziati per conto dell'UE per un nuovo partenariato con il Regno Unito.
 

Gli atti dell’accordo di recesso

Domande e risposte sul recesso del Regno Unito

Dichiarazione politica che definisce il quadro delle future relazioni tra l’UE e il Regno Unito

Raccomandazione e proposta di direttive di negoziato per un nuovo partenariato con il Regno Unito + Comunicato stampa UE