• Tipo News
    POLITICA GENERALE
  • Fonte
    Commissione europea
  • Del

La Commissione a fine marzo ha pubblicato l’aggiornamento 2022 dell’indice di competitività regionale (RCI), lo strumento creato nel 2010 (e pubblicato ogni 3 anni) che consente alle regioni dell'UE di monitorare e valutare il loro sviluppo nel tempo e di confrontarsi con altre regioni offrendo una prospettiva europea sulla competitività delle regioni.

Per questo ultimo aggiornamento è stata completamente riveduta la metodologia e in base ad essa sono stati rivisti anche i dati delle due edizioni precedenti, a fini di confronto. L'indice 2022 composto da 3 sottoindici (base, efficienza e innovazione) e da 11 pilastri sui diversi aspetti della competitività (istituzioni, stabilità macroeconomica, infrastrutture, salute, istruzione di base, istruzione superiore, formazione e apprendimento permanente, efficienza del mercato del lavoro, dimensione del mercato, preparazione tecnologica, sofisticazione delle imprese e innovazione).

I dati raccolti mostrano che nelle regioni meno sviluppate la competitività è migliorata e che, pur avendo registrato miglioramenti, le regioni dell’Europa orientale sono quelle in cui permangono i valori più bassi; valutando la situazione della parte meridionale dell’UE, si registrano miglioramenti dei risultati in Spagna, Portogallo e nella maggior parte della Grecia mentre la maggior parte delle regioni italiane e cipriote si è allontanata dalla media dell'UE.

In generale le regioni delle capitali sono le più competitive (fanno eccezione Germania, Italia e Paesi Bassi), ma negli Stati membri con un più elevato livello di competitività il divario fra la capitale e le altre regioni è inferiore.

Nelle regioni più competitive il PIL pro capite è più elevato e le donne beneficiano di condizioni quadro più vantaggiose e possono ottenere risultati migliori; è inoltre inferiore il numero di giovani donne NEET (che non lavorano, né seguono un percorso scolastico o formativo). In queste regioni è infine più facile trovare lavoro e quindi sono particolarmente attraenti per i neolaureati.

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