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Relazione speciale della Corte dei Conti n. 19/2019: L’INEA ha prodotto benefici, ma vanno affrontate le carenze dell’MCE -

Secondo la Corte dei Conti europea, l’Agenzia esecutiva per l’innovazione e le reti (INEA), incaricata dell’attuazione dei programmi a sostegno di infrastrutture e progetti di ricerca e innovazione nei settori dei trasporti, dell’energia e delle telecomunicazioni, ha prodotto molti dei benefici che erano attesi con la sua istituzione, ma sono necessari ulteriori sforzi per migliorare e rendere più efficace la realizzazione dei suoi compiti.

In una relazione recentemente pubblicata (Relazione speciale 19/2019) sulle attività dell’INEA, la Corte dei Conti rileva che, nonostante le procedure per la sua operatività siano state generalmente ben organizzate, si sono verificate alcune carenze nella selezione dei progetti e ci sono ritardi nell’attuazione del programma e debolezze nella rendicontazione delle performance dei progetti.

L’INEA è stata creata nel 2013 per la gestione del Meccanismo per collegare l’Europa (MCE) e di alcune misure del programma Orizzonte 2020, subentrando alla precedente TEN T EA: si tratta di una delle agenzie esecutive dell’UE, istituite a partire dal 2013 per  gestire compiti specifici connessi ai programmi UE (tipicamente il lancio bandi per l’erogazione di finanziamenti previsti dal programma sulla base dei workprogramme annuali preparati dalla Commissione) e permettere risparmi nei costi ed economie di scala. Complessivamente per il periodo 2014-2020 INEA gestisce il budget più elevato fra tutte le agenzie esecutive, pari a 33,6 miliardi di euro, l’80% dei quali rappresentati dai progetti dell’MCE.

La relazione speciale 19/2019 sull’operato dell’INEA sottolinea che quest’ultima ha svolto i compiti che le sono stati delegati secondo i termini del proprio mandato, realizzando parte dei benefici attesi con la sua istituzione, e tuttavia non ha ancora tratto pieno vantaggio dal fatto di aver riunito sotto l’egida di un’unica agenzia settori d’intervento strettamente correlati: ulteriori sinergie e una maggiore efficienza potrebbero infatti essere conseguite allineando ed armonizzando ulteriormente le procedure nei tre settori di sua competenza.

La Corte in particolare ha riscontrato carenze nelle procedure di selezione dei progetti dell’MCE (altrimenti ben organizzate), che portano a una valutazione incoerente dei progetti, soprattutto in relazione ai criteri di selezione adottati e al punteggio assegnato alle valutazioni; non ha inoltre rilevato alcun collegamento sistematico tra le raccomandazioni degli esperti esterni e l’elenco definitivo dei progetti selezionati dalla Commissione, né documentazione che chiarisse le ragioni per cui le valutazioni fatte non erano state seguite, come nel caso di 14 progetti per i trasporti nell’ambito dell’MCE (del valore di circa 0,7 miliardi di euro) che gli esperti esterni avevano raccomandato di non finanziare.

La Corte esprime inoltre la preoccupazione che l’MCE non venga pienamente attuato: in assenza di una pianificazione pluriennale degli inviti, alcuni progetti sono stati presentati troppo presto e sono quindi stati selezionati quando non erano ancora maturi; ciò si è tradotto in ritardi nell’attuazione e in un’esecuzione solo parziale. L’audit ha infatti mostrato che solo il 23% circa dei finanziamenti inizialmente aggiudicati ha dato luogo a pagamenti entro gennaio 2019, ossia il quinto anno del periodo di programmazione di questo strumento; secondo la Corte c’è il rischio che i ritardi nei pagamenti, i disimpegni e i rientri si accumulino in modo significativo nei prossimi mesi, non lasciando tempo sufficiente per dirottare i finanziamenti su altri progetti. Ciò è tanto più probabile se si considera che le misure correttive adottate dall’INEA per i progetti che non rispettano la tempistica stabilita non scongiurano appieno questi rischi.

La relazione rimarca inoltre alcune debolezze nel quadro di riferimento della performance dell’MCE: attualmente il monitoraggio dei progetti è sostanzialmente incentrato sulle realizzazioni e non valuta i risultati finali, come i risparmi di tempo generati o l’aumento dei volumi di traffico, e di conseguenza, non è possibile sapere con precisione se e in che modo i progetti cofinanziati dall’UE contribuiscano effettivamente agli obiettivi dei programmi e abbiano un impatto sullo sviluppo economico.

In base a queste constatazioni, per aiutare la Commissione europea e l’INEA, la Corte formula le seguenti raccomandazioni alla Commissione europea:

• accrescere le potenziali sinergie fra i tre settori di competenza dell’INEA;

• rafforzare il quadro giuridico per permettere una gestione più flessibile dei programmi delegati;

• assicurare una maggiore coerenza e trasparenza delle procedure di selezione dei progetti;

• stabilire condizioni migliori per l’attuazione tempestiva dei programmi;

• ridefinire il quadro di riferimento della performance per monitorare meglio i risultati dei progetti.

 

Per approdondimenti:

- Comunicato stampa a cura della Corte dei Conti

- Testo della relazione completo delle risposte della Commissione alle osservazioni e raccomandazioni della Corte dei Conti europea

- Pagina web di riferimento