Ursula von der Leyen rieletta presidente della Commissione europea

Ursula von der Leyen
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Il 18 luglio il Parlamento europeo ha rieletto Ursula von der Leyen alla presidenza della Commissione europea per il mandato 2024-2029.  Si tratta del secondo mandato per von der Leyen, che ha già ricoperto questo incarico a partire da dicembre 2019.

Prima del voto, la presidente candidata ha pronunciato il suo discorso dinanzi agli eurodeputati, presentando gli orientamenti politici della Commissione europea per i prossimi 5 anni.  Von der Leyen ha premesso che queste priorità si basano sulle consultazioni e le idee discusse con le forze democratiche del Parlamento europeo, così come sull’Agenda strategica del Consiglio europeo per il periodo 2024-2029. Non sono dunque un vero e proprio programma di lavoro, ma indicano la strada per l’operato futuro.

Le priorità annunciate

Per continuare a garantire la competitività dell’economia europea si ritiene necessario un nuovo piano europeo per la prosperità volto a:

  • agevolare le attività economiche e approfondire il Mercato unico, in particolare riducendo gli oneri amministrativi e semplificando e armonizzando la normativa per le imprese. Per aiutare le imprese innovative a crescere verrà anche proposto un nuovo status giuridico a livello UE e la futura normativa europea per le imprese dovrà essere semplificata e concepita tenendo conto delle piccole imprese.
     
  • creare un patto per decarbonizzare l’industria e abbassare i prezzi dell’energia. Nei primi 100 giorni del mandato si intende dare avvio a un nuovo patto per l’industria pulita, aprendo anche la strada verso l’obiettivo di riduzione delle emissioni di carbonio del 90% per il 2040, obiettivo che si propone di inserire nella normativa europea sul clima. Ulteriori impegni chiave previsti sono quelli di presentare una normativa per accelerare la decarbonizzazione industriale, per sostenere le industrie e le imprese nella transizione, di aumentare e rendere prioritari gli investimenti nelle infrastrutture e nelle tecnologie per l’energia pulita, nonché di promuovere nuovi partenariati per il commercio e gli investimenti puliti, per garantire l’approvvigionamento di materie prime, energia e tecnologie pulite da tutto il mondo. Gli interventi per decarbonizzare l’economia saranno parte integrante dell’avvicinamento a un modello di produzione e di consumo più sostenibile. In quest’ottica è prevista anche una nuova legge europea sull’economia circolare, che contribuirà a generare la domanda di materiali secondari sul mercato e a creare un mercato unico dei rifiuti, in particolare per le materie prime critiche.
     
  • mettere la ricerca e l’innovazione al centro dell’economia, aumentando innanzitutto la spesa per la ricerca a sostegno delle priorità strategiche, dell’innovazione dirompente e dell’eccellenza scientifica. Per trarre il massimo vantaggio dalla rivoluzione biotecnologica, nel 2025 verrà proposta una nuova normativa europea sulle biotecnologie, che sarà parte di una più ampia strategia UE per le scienze della vita. Si intende anche potenziare le alleanze di università nonché favorire la creazione di nuovi partenariati pubblico-privato, come le Imprese Comuni, per attrarre nuovi talenti e trattenere in Europa i ricercatori più promettenti.
     
  • stimolare la produttività con la diffusione delle tecnologie digitali. Dopo aver varato la prima normativa a livello mondiale sull’Intelligenza Artificiale (IA), l’obiettivo è ora fare sì che l’Europa diventi un leader globale nell’innovazione sull’IA. In questo senso nei primi 100 giorni del mandato si prevede di garantire l’accesso a nuove capacità di supercalcolo adattate alle start-up e all’industria dell’IA attraverso un’iniziativa sulle fabbriche di IA. Ulteriori interventi riguardano lo sviluppo di una strategia per l’IA applicata, volta a promuoverne nuovi usi industriali e a migliorare la fornitura di una serie di servizi pubblici, nonché la proposta di istituire un Consiglio europeo per la ricerca sull’IA sull’esempio del CERN. Viene indicata anche l’intenzione di varare una nuova strategia europea per l’Unione dei dati.
     
  • investire fortemente nella competitività sostenibile. Per sbloccare i finanziamenti necessari per la duplice transizione verde e digitale, si intende potenziare gli investimenti pubblici ma anche incentivare quelli privati, in particolare puntando sul potenziale del completamento dell’Unione dei mercati dei capitali, che potrebbe attrarre investimenti per 470 miliardi di euro all’anno, proponendo misure di assorbimento del rischio, per agevolare l’accesso a finanziamenti da parte delle imprese, nonché un’Unione europea dei risparmi e degli investimenti che comprenda i mercati bancario e dei capitali. Inoltre, nel quadro del nuovo bilancio pluriennale dell’UE, si intende proporre un nuovo Fondo europeo per la competitività, che sosterrà progetti di comune interesse (IPCEI) nell’area delle tecnologie strategiche — dall’IA allo spazio, dalle tecnologie pulite alle biotecnologie. I primi nuovi IPCEI saranno già indicati all’inizio del 2025.
     
  • colmare la carenza di competenze e manodopera. Per continuare ad affrontare questa sfida si prevede innanzitutto una nuova iniziativa - un’Unione delle competenze – che sarà concentrata sugli investimenti, l’istruzione degli adulti e l’apprendimento permanente, il riconoscimento delle competenze e dei diversi tipi di formazione per permettere alle persone di lavorare in tutta l’UE. Le altre nuove iniziative importanti che verranno proposte riguardano un piano strategico per l’istruzione in ambito scientifico, tecnologico, ingegneristico e matematico (STEM), nonché una strategia europea per l’istruzione e la formazione professionale oltre a un’iniziativa sulla trasferibilità delle competenze, che ne consenta il riconoscimento da un Paese all’altro indipendentemente da dove siano state acquisite.

Per rafforzare la capacità di difesa e la sicurezza europee, nei prossimi cinque anni la Commissione intende concentrarsi sulla costruzione di un’Unione europea della difesa, nominando anche un commissario per la difesa, che lavorerà in stretta collaborazione con il prossimo Alto rappresentante. 

Per definire il nuovo corso e le necessità di investimenti, nei primi 100 giorni del mandato sarà presentato un Libro bianco sul futuro della difesa europea. Ulteriori  impegni sono quelli di potenziare il Fondo europeo per la difesa, per investire nelle capacità di difesa di alta gamma dell’UE, nonché di rafforzare il programma per l’industria europea della difesa, creando anche un autentico Mercato unico dei prodotti e dei servizi per la difesa, oltre a sostenere progetti di comune interesse europeo nel settore.

Per garantire la sicurezza sul territorio dell’Unione, verrà poi proposta una nuova strategia europea di sicurezza interna, nonché un nuovo piano d’azione contro il traffico di droga e un nuovo programma di lotta al terrorismo

Sul fronte della gestione della migrazione, l’obiettivo comune sarà attuare concretamente tutti gli aspetti del nuovo Patto sulla migrazione e l’asilo adottato di recente, ma viene anche annunciata la necessità di una strategia europea sulla migrazione e l’asilo, per definire una visione a lungo termine e affrontare le sfide future. Inoltre, viene ribadito l’impegno a sviluppare relazioni strategiche in materia di migrazione con i Paesi terzi, prevedendo anche un nuovo Patto per il Mediterraneo.  Ulteriori obiettivi sono quelli di continuare a combattere la migrazione irregolare e in particolare fare in modo che i migranti non siano sfruttati nel mercato del lavoro europeo.  

In questo contesto l’attenzione è posta innanzitutto sull’attuazione del Pilastro europeo dei diritti sociali, per il quale si intende adottare un nuovo piano d’azione per l’attuazione in quei settori in cui sono necessari maggiori progressi, che comprenderà iniziative inerenti l’impatto della digitalizzazione sul mondo del lavoro.

Sul fronte dell’occupazione, verrà invece presentata una tabella di marcia per posti di lavoro di qualità, elaborata in collaborazione con le parti sociali. Inoltre, all’inizio del 2025, insieme a sindacati e datori di lavoro europei, verrà siglato un nuovo patto per il dialogo sociale europeo.

Tra gli impegni più significativi in ambito sociale figurano anche l’adozione della prima strategia dell’UE contro la povertà, per affrontarne le cause profonde, e del primo piano europeo per gli alloggi a prezzi accessibili, che tratterà dei fattori strutturali, svilupperà una strategia per la costruzione di alloggi, offrirà assistenza tecnica alle città e agli Stati membri e si concentrerà sugli investimenti.

Un’attenzione particolare sarà poi rivolta alle giovani generazioni: nei primi 100 giorni del mandato si intende fare in modo che i commissari organizzino i primi dialoghi annuali con i giovani sulle iniziative politiche, che verranno ripetuti annualmente. Inoltre, si vuole istituire un comitato consultivo della presidenza per la gioventù, formato da giovani di tutti gli Stati membri, che verrà interpellato sulle questioni che li riguardano e farà da cassa di risonanza delle idee sviluppate dalla Commissione. L’obiettivo di questo approccio è fare in modo che i giovani possano far sentire la loro voce nello sviluppo delle politiche europee e garantire che le decisioni che verranno prese non siano a svantaggio delle giovani generazioni. E’ anche previsto il potenziamento del programma Erasmus+, in modo che possa beneficiarne un maggior numero di persone. 

Infine, per continuare a garantire un’Unione all’insegna dell’uguaglianza, verrà affidato a un commissario per l’uguaglianza il compito di proporre una strategia aggiornata sull’uguaglianza LGBTIQ e una nuova strategia contro il razzismo per il periodo post 2025. Allo stesso modo, si intende rafforzare l’impegno sull’uguaglianza di genere proponendo una nuova strategia per la parità di genere per il periodo successivo al 2025, oltre all’adozione di una tabella di marcia per i diritti delle donne, da presentare in occasione della prossima Giornata internazionale della donna.

L’agricoltura è una risorsa strategica che dà all’Europa un ruolo centrale per la sicurezza alimentare nel mondo. Nei primi 100 giorni del mandato si prevede di presentare una visione per l’agricoltura e l’alimentazione che valuterà come garantire la competitività e la sostenibilità a lungo termine del settore agricolo europeo rispettando il pianeta.

Inoltre, viene ribadito l’impegno a fare in modo che gli agricoltori europei abbiano un reddito equo e sufficiente e a sostenere la competitività dell’intera filiera alimentare con investimenti e innovazioni nelle aziende agricole, nelle cooperative, nelle imprese agroalimentari e nelle numerose PMI del settore.

Nel mandato 2024-2029 è prevista anche la nomina di un commissario per la pesca e gli oceani, il cui compito sarà garantire la competitività e la sostenibilità del settore e mantenere condizioni di parità nella filiera ittica europea. In più, è previsto il lancio del Patto europeo per gli oceani, incentrato sulla promozione dell’economia blu e sulla necessità di garantire la buona gestione e la sostenibilità degli oceani da tutti i punti di vista.

Ulteriori iniziative sono in programma in tema di gestione dei cambiamenti climatici, su cui viene annunciato un piano europeo di adattamento ai cambiamenti climatici, volto a sostenere gli Stati membri, in particolare nella fase di preparazione e pianificazione, e a garantire analisi periodiche dei rischi basate su dati scientifici. In questo contesto si inserisce anche la presentazione di una nuova strategia europea sulla resilienza idrica. L’acqua è una risorsa indispensabile per la sicurezza alimentare, energetica ed economica, ma è a rischio a causa dei cambiamenti climatici e dell’aumento della domanda.

Per continuare a proteggere i sistemi e le istituzioni democratici europei, verrà proposto un nuovo scudo europeo per la democrazia, volto a migliorare la conoscenza e a individuare e contrastare la disinformazione e la manipolazione e l'ingerenza dell’informazione straniera. Si punta anche a migliorare l’alfabetizzazione mediatica e digitale per preparare e rendere consapevoli i cittadini e verrà creata una rete europea di verificatori di fatti disponibile in tutte le lingue. 

Verrà, poi, intensificato l’impegno a difesa dello Stato di diritto, proponendo anche di destinare i finanziamenti UE a misure nazionali, ad esempio per la lotta alla corruzione, e alla tutela degli interessi finanziari dell’Unione. Il rispetto dello Stato di diritto continuerà inoltre ad essere imperativo per l’accesso ai fondi dell’UE.

Ulteriore impegno da portare avanti è quello di continuare a garantire la libertà dei media e a riguardo si intende aumentare il sostegno ai media e ai giornalisti indipendenti e la relativa tutela, combattendo i tentativi di pressione e i comportamenti non etici.

Sulla base dell’esperienza di successo della Conferenza sul futuro dell’Europa, si prevede infine di intensificare il coinvolgimento e il dialogo con i cittadini, integrando la loro partecipazione in modo trasversale nell’UE.

L’Allargamento dell’Unione europea sarà un “imperativo morale, politico e geostrategico” per questo mandato e si prevede di intensificare il sostegno per preparare i Paesi candidati, servendosi in particolare degli investimenti e delle riforme del piano di crescita per i Balcani occidentali e dello strumento per l’Ucraina. Verrà anche nominato un commissario ad hoc per l’Allargamento.

Inoltre, è necessario un approccio più strategico nei confronti dei territori del vicinato, in particolare il Mediterraneo. A tal fine, si prevede di nominare un commissario per il Mediterraneo, che si occupi di investimenti e partenariati, stabilità economica e altri settori di interesse reciproco e verrà definito il nuovo Patto per il Mediterraneo.

Oltre a continuare a sostenere l’Ucraina, l’Europa deve svolgere un ruolo attivo in Medio Oriente, continuando a supportare gli sforzi diplomatici per giungere a una risoluzione del conflitto in corso a Gaza. Questo impegno farà parte di una più ampia strategia globale UE-Medio Oriente in vista del post conflitto, che dovrebbe focalizzarsi sulla promozione della soluzione fondata sulla coesistenza di due Stati.

Viene poi annunciata la necessità di una nuova politica estera economica adatta alla realtà odierna, che sarà incardinata su tre pilastri: la sicurezza economica, gli scambi commerciali e gli investimenti nei partenariati.

Ulteriori obiettivi sono quelli di collaborare o intensificare la collaborazione con i Paesi e le economie della regione indo-pacifica, dell’Africa, dell’America latina e dei Caraibi in settori di reciproco interesse. Verrà proposta una nuova agenda strategica UE-India e verrà dato nuovo slancio al partenariato con l’Africa e intensificata la cooperazione tra UE e America latina e Caraibi grazie anche a Global Gateway, l’iniziativa UE d’investimento in progetti infrastrutturali in tutto il mondo.

In questo ambito viene ribadita la necessità di una nuova impostazione del bilancio pluriennale dell’UE, per orientare meglio la spesa verso dove è più necessaria. Pertanto nel 2025 verrà proposto un nuovo bilancio pluriennale dell’UE, che dovrà essere più mirato alle priorità e agli obiettivi condivisi, più semplice nel funzionamento e con un maggior impatto. Si prevede anche di ammodernare il finanziamento dell’azione esterna.

Altro punto importante riguarda la necessità di un programma di riforme ambizioso per garantire il buon funzionamento di un’Unione più ampia e affrontare le sfide geopolitiche. 

Nei primi 100 giorni di mandato verranno presentate revisioni strategiche pre-allargamento, che vertono su settori specifici quali lo Stato di diritto, il Mercato unico, la sicurezza alimentare, la difesa e la sicurezza, il clima e l’energia, la migrazione e, più in generale, la convergenza sociale, economica e territoriale.

Inoltre, si prevede di presentare proposte finalizzate a rafforzare la capacità di intervento europea, esaminando nuovi formati e processi decisionali, anche per un’Unione allargata.

 

Contenuto creato il 31/07/2024