• Tipo News
    POLITICA GENERALE
  • Fonte
    Gazzetta Ufficiale UE
  • Del

Corte dei conti - Relazione speciale n. 13/2013 «L’assistenza allo sviluppo fornita dall’UE all’Asia centrale» [2014/C 21/06]

La Corte dei conti europea ha pubblicato la scorsa settimana la relazione speciale n. 13/2013 sul tema: “L’assistenza allo sviluppo fornita dall’UE all’Asia centrale”.

La Corte ha esaminato come la Commissione e il Servizio europeo per l’azione esterna (SEAE) abbiano pianificato e gestito l’assistenza allo sviluppo a favore delle repubbliche centroasiatiche (Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan) nel periodo 2007 - 2012.

Dall’audit è emerso che la Commissione e il SEAE si sono notevolmente impegnati, in circostanze difficili, a pianificare e realizzare il programma di assistenza. La pianificazione e l’assegnazione dell’assistenza sono risultate in genere soddisfacenti, ma l’attuazione è stata lenta e non uniforme.

La Commissione ha discusso le priorità con i paesi partner e cercato di allineare i propri piani di spesa con le loro priorità nazionali. La distribuzione geografica degli aiuti ha tenuto conto della prosperità relativa. I progetti selezionati per il sostegno dell’UE hanno contribuito tutti al raggiungimento degli obiettivi generali definiti nel documento di strategia regionale. Tuttavia, la Commissione ha fornito assistenza a un numero di settori maggiore di quello che può ritenersi conforme alla migliore prassi.

La Commissione ha usato diverse modalità di erogazione per attuare i propri piani. Ha creato un ampio numero di piccoli progetti, che hanno generato un maggiore onere amministrativo per le delegazioni. La gestione del programma è stata resa più complessa dalla grande varietà di strumenti finanziari presenti e dai diversi canali di comunicazione delle informazioni, per cui è difficile stabilire quanto l’UE abbia speso per settore e per paese in Asia centrale. Inoltre, la Commissione non ha cercato di valutare i costi amministrativi generali del proprio programma di assistenza allo sviluppo per l’Asia centrale.

La Commissione avrebbe potuto e dovuto essere più rigorosa nel gestire i propri programmi di sostegno al bilancio in Tagikistan e Kirghizistan e abbinarli a specifiche misure anticorruzione. Le decisioni di esborso erano basate sugli impegni di riforma dei paesi partner piuttosto che sugli effettivi progressi.

L’attuazione è stata nel complesso lenta, benché con qualche notevole variazione. I programmi regionali non hanno raggiunto una vera e propria dimensione regionale; molti di loro consistevano semplicemente in strumenti “multipaese” messi a disposizione di ogni paese partner singolarmente. La Commissione ha posto in essere meccanismi per trarre insegnamenti dall’esperienza e migliorare i propri programmi nel tempo. Questa procedura ha dato i suoi frutti, ma in alcuni casi non in tempo utile, mentre in altri non si è tenuto conto di raccomandazioni utili. Le sue relazioni si sono incentrate sulle attività piuttosto che sui risultati.

Sulla base di quanto constatato, la Corte raccomanda al SEAE e alla Commissione di:
• progettare i futuri programmi regionali in modo che siano in grado di conseguire una vera e propria dimensione regionale;
• concentrare tutta l’assistenza fornita su un piccolo numero di settori;
• definire un sistema per il calcolo e la rendicontazione dei costi amministrativi complessivi derivati dalla fornitura dell’assistenza allo sviluppo;
• definire e applicare condizioni rigorose e oggettivamente verificabili per gli eventuali programmi di sostegno al bilancio che proseguono, in particolare prestando sufficiente attenzione a sostenere i dispositivi anticorruzione;
migliorare la concezione e l’attuazione dei programmi alla luce degli insegnamenti tratti e dell’evoluzione delle circostanze;
rendere conto dei risultati e dell’impatto in modo da consentire un confronto con i piani e gli obiettivi.

Fonte: Rapid