- Tipo NewsPOLITICA GENERALE
- FonteCommissione europea
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A poco meno di un anno dal varo della strategia digitale dell’UE la Commissione ha pubblicato una comunicazione dal titolo: Bussola per il digitale 2030: il modello europeo per il decennio digitale nella quale esprime la sua visione, per conseguire per il prossimo decennio una trasformazione digitale basata sull'acquisizione di maggiore autonomia e responsabilità da parte dei cittadini e su una leadership tecnologica, che si traduca in una società più resiliente e prospera.
Questa comunicazione si basa sulla citata strategia digitale dell'Europa ma tiene anche conto degli enormi cambiamenti provocati dalla pandemia di coronavirus, che ha fortemente accelerato l'uso degli strumenti digitali, evidenziando le opportunità che essi offrono, pur rivelando nel contempo la vulnerabilità della nostra società alle nuove disuguaglianze digitali.
La Bussola per il digitale è concepita attorno a 4 punti cardinali, che rispondono a obiettivi chiari e concreti:
1. Una popolazione dotata di competenze digitali e professionisti altamente qualificati nel settore digitale: almeno l'80% della popolazione adulta dovrebbe possedere competenze digitali di base e dovrebbero essere almeno 20 milioni gli specialisti impiegati nell'UE nel settore delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione rispetto ai 7,8 milioni del 2019.
2. Infrastrutture digitali sostenibili, sicure e performanti: tutte le famiglie europee dovrebbero beneficiare di una connettività Gigabit, rispetto al 59% del 2020, e tutte le zone abitate saranno coperte dal 5G, rispetto al 14% del 2021; la produzione di semiconduttori sostenibili e all'avanguardia in Europa, compresi i processori, dovrebbe rappresentare almeno il 20% del valore della produzione mondiale, raddoppiando rispetto al 10% del 2020; dovrebbero essere installati nell'UE 10.000 nodi periferici a impatto climatico zero e altamente sicuri, distribuiti in modo da garantire l'accesso ai dati a bassa latenza. L'Europa dovrebbe dotarsi del suo primo computer quantistico all'avanguardia.
3. Trasformazione digitale delle imprese: tre imprese su quattro dovrebbero utilizzare servizi di cloud computing, big data e intelligenza artificiale; oltre il 90% delle PMI europee dovrebbe raggiungere almeno un livello di base di intensità digitale, rispetto al 61% del 2019. Nell'UE dovrebbero esserci circa 250 "unicorni" (start-up dal valore di 1 miliardo di dollari), un aumento del 100% rispetto al 2021.
4. Digitalizzazione dei servizi pubblici: tutti i servizi pubblici principali dovrebbero essere disponibili online. Tutti i cittadini avranno accesso alla propria cartella clinica elettronica. L'80% dei cittadini dovrebbe utilizzare l'identificazione digitale.
Al fine di colmare in modo più efficace le lacune nelle capacità critiche dell'UE la Commissione agevolerà il varo rapido di progetti multinazionali, ovvero grandi progetti che mobiliteranno investimenti a carico del bilancio dell'UE, degli Stati membri e del settore privato verso settori chiave degli investimenti digitali nell'UE, sulla base del dispositivo per la ripresa e la resilienza e di altri finanziamenti dell'UE (tra i progetti multinazionali di possibile realizzazione figurano un'infrastruttura di elaborazione dati paneuropea interconnessa, la progettazione e la diffusione di processori a consumo ridotto affidabili di prossima generazione o le amministrazioni pubbliche connesse.).
La comunicazione comprende un'agenda volta a conferire maggiore autonomia e responsabilità alle persone affinché sfruttino i vantaggi della trasformazione digitale, in particolare coinvolgendo maggiormente i cittadini e le parti interessate nell'elaborazione e nell'attuazione delle politiche digitali durante il monitoraggio del percorso dell'UE e degli Stati membri in un forum delle parti interessate.
Per definire e proteggere i diritti fondamentali online la Commissione propone di includere una serie di principi e diritti digitali in una dichiarazione interistituzionale solenne che si baserà sul pilastro europeo dei diritti sociali e lo integrerà, offrendo orientamenti all'UE e agli Stati membri per la progettazione di norme e regolamenti digitali che consentano a tutti i cittadini di godere dei benefici della digitalizzazione. Tale dichiarazione, nella quale confluiranno i risultati di una consultazione aperta sui principi digitali, che si aprirà a breve, sottolineerà i diritti fondamentali dei cittadini, quali la libertà di espressione, la protezione dei dati personali e della privacy o l'accesso a informazioni diversificate, affidabili e trasparenti.
Approfondimenti
Comunicato stampa
Il decennio digitale europeo – Domande e risposte
Decennio digitale europeo: scheda informativa
Il decennio digitale europeo: pagina tematica
Plasmare il futuro digitale dell'Europa