- Tipo NewsREDAZIONALE
- FontePresidio ART-ER a Bruxelles
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Da sapere
Come preannunciato nel Libro Bianco sulla difesa, il 26 marzo 2025 la Commissione ha rilasciato il documento intitolato “Strategia per l’Unione della Preparazione”, il cui scopo è definire un approccio integrato alla preparazione per conflitti e crisi di differente portata. Prossimamente, il documento verrà integrato da una Strategia per la sicurezza interna dell’UE per fornire un quadro completo e unificato per prevenire, individuare e rispondere efficacemente alle minacce alla sicurezza.
Il 19 marzo 2025, la Commissione europea, congiuntamente all’Alto Rappresentante per la politica estera e di difesa dell’UE, ha pubblicato il Libro Bianco sulla difesa europea che mira a un rafforzamento immediato delle capacità difensive, con l’obiettivo di una “preparazione solida entro il 2030”. Il Libro bianco incarna un ambizioso quadro comune per definire obiettivi e soluzioni alle sfide odierne, richiedendo un impegno significativo in materia di investimenti nella difesa, finanziamenti e potenziamento delle capacità strategico-difensive.
Il contesto
Nel preoccupante contesto geopolitico odierno - caratterizzato da minacce multiple per l'indipendenza e la sicurezza dell'Europa, tra cui competizione economica, attacchi cibernetici, criminalità, terrorismo e guerre nel vicinato orientale e meridionale – una capacità di azione e reazione adeguata è ritenuta opportuna ed urgente. A questo proposito si rende necessario puntare su anticipazione, innovazione e un “approccio proattivo alla sicurezza”, come affermato dalla presidente Ursula von der Leyen in occasione della presentazione del Libro Bianco. Il commissario per la difesa, Andrius Kubilius, ha inoltre sottolineato che "l'Europa non può più permettersi di essere spettatrice della propria sicurezza", ma deve prendere in mano la sua difesa. In quest'ottica, anche la vicepresidente esecutiva Kaja Kallas ha evidenziato che non basta semplicemente aumentare gli investimenti nella difesa, ma che il vero motore dell'Unione europea risiede nella cooperazione tra gli Stati membri e che l'unione degli sforzi collettivi e delle risorse europee funge da “vantaggio competitivo” per affrontare le minacce di oggi e quelle di domani.
Il Libro Bianco proposto dalla Commissione rappresenta un punto di riferimento imprescindibile per unificare gli sforzi europei di fronte alle sfide globali.
Le tappe
Prospettato come iniziativa urgente già negli orientamenti politici proposti da Ursula von der Leyen nel luglio 2024 e anticipato come una delle iniziative chiave per il 2025 nel Work Programme della Commissione europea di febbraio, il Libro Bianco è il risultato di un processo di attente valutazioni sulle esigenze sia dell’Unione sia degli Stati membri.
Già a inizio marzo, la Commissione europea aveva anticipato le sue intenzioni in materia di difesa con il piano ReArm EU, ora noto come Preparati per il 2030 (Readiness 2030). Il piano introduceva la possibilità di attivare la clausola di salvaguardia nazionale del Patto di Stabilità e Crescita per permettere agli Stati membri di aumentare la spesa per la difesa; proponeva lo strumento SAFE (Security Action for Europe) per finanziare gli investimenti nella difesa europea, recuperando 150 miliardi di euro in prestiti garantiti dal bilancio UE; e prospettava un ulteriore contributo dai finanziamenti BEI e dalla mobilitazione di capitali privati.
Il Libro Bianco, documento chiave per la sicurezza europea, è stato infine discusso anche durante il Consiglio Europeo del 20 marzo, sede in cui è stata ribadita da parte dei leader europei la necessità di azioni coese e unitarie per rafforzare la prontezza militare, la difesa e la solidità finanziaria dell’Unione.
Il Libro Bianco sulla difesa europea
Il Libro Bianco ha come obiettivo di evidenziare la necessità di un'azione rapida e coordinata per rispondere alle crescenti minacce geopolitiche. Tenta quindi di fornire un quadro di riferimento per un incremento senza precedenti degli investimenti europei nella difesa, delineando le misure necessarie per rafforzare la difesa europea, sostenere l'Ucraina, colmare le carenze critiche di capacità e consolidare un'industria della difesa competitiva. Nel breve termine, propone azioni concrete per la collaborazione tra gli Stati membri per produrre munizioni, armi ed equipaggiamenti, anche per il mantenimento del sostegno militare all’Ucraina. Nel lungo termine, ha invece come obiettivo di creare Progetti di Difesa di Interesse Comune Europeo, sostenuti da incentivi UE, per sviluppare capacità in un insieme di aree critiche. Più in generale, si ripropone di rafforzare la base tecnologica e industriale della difesa europea e di dare slancio alla creazione di un mercato europeo della difesa.
Il Libro Bianco è diviso in otto sezioni che evidenziano le sfide che l’Unione europea deve affrontare in tema di sicurezza, nonché la linea che guiderà l’Europa nei prossimi anni in tema di sicurezza interna ed esterna:
- UN CONTESTO STRATEGICO IN RAPIDO DETERIORAMENTO: le minacce alla sicurezza europea stiano aumentando a causa di due fattori principali, ossia instabilità geopolitica e competizione strategica. La Russia, da un lato, continua a rafforzare la sua economia di guerra, la Cina, dall’altro, espande la sua influenza militare e tecnologica, creando rischi sia nel Pacifico che per l’Europa stessa. Minacce ibride, come cyber-attacchi, disinformazione e sabotaggi, stanno divenendo sempre più frequenti. La corsa alle terre rare e alla tecnologia e innovazione sta influenzando la sicurezza dell’Europa.
- PREPARAZIONE EUROPEA 2030: l’Europa deve essere pronta alle minacce e deve rafforzare la propria capacità di deterrenza per prevenire possibili guerre di aggressione, pur mantenendo il rispetto delle politiche di sicurezza dei singoli Stati membri. L’UE vuole generare valore aggiunto facilitando la collaborazione nell’industria della difesa per lo sviluppo e la produzione di armamenti, migliorando l’efficienza e l’interoperabilità per ridurre i costi e aumentare il potere d’acquisto degli Stati membri, sostenendo infrastrutture e tecnologie a duplice uso militare e civile, rafforzando i partenariati.
- COLMARE LE LACUNE: sono individuate sette principali capacità critiche, ovvero difesa aerea e missilistica; sistemi di artiglieria; munizioni e missili; droni e sistemi antidrone; mobilità militare; guerra cibernetica, elettronica e tramite IA; protezione delle infrastrutture critiche. Si prevedono quindi il potenziamento delle capacità militari con l’acquisizione di risorse per operazioni complesse, e il superamento delle lacune strategiche, con finanziamenti dell’UE per garantire un impegno stabile e condiviso tra gli Stati membri nelle aree prioritarie di difesa, mobilità e tecnologie militari. Occorre un rafforzamento della cooperazione: la collaborazione tra gli Stati membri consentirà economie di scala, interoperabilità e riduzione dei costi; verranno utilizzati inoltre strumenti come la PESCO e il supporto dell’Agenzia europea per la difesa (EDA). Il miglioramento della mobilità militare comprenderà la creazione di 4 corridoi per il dispiegamento delle forze armate. Resta cruciale la protezione delle frontiere in particolare della frontiera orientale, con il sostegno ad iniziative come lo Scudo orientale. In tema di semplificazione del quadro normativo, l’UE lavorerà per rimuovere ostacoli burocratici, con un pacchetto di semplificazione Omnibus sulla difesa. Riguardo alla creazione di scorte strategiche, l’UE istituirà riserve di materiali e componenti essenziali per garantire prontezza industriale.
- AUMENTO DEL SOSTEGNO MILITARE ALL'UCRAINA ("Strategia del porcospino"): la Strategia mira innanzitutto a continuare a garantire finanziamenti, addestramento ed equipaggiamento ai combattenti ucraini e a migliorare la mobilità militare. Mira anche, nel contempo, ad associare l’Ucraina alle iniziative per sviluppare capacità difensive e l’industria della difesa, a progetti PESCO e alle revisioni annuali della difesa (CARD).
- UN'INDUSTRIA DELLA DIFESA FORTE E INNOVATIVA IN EUROPA: viene proposta una revisione della direttiva UE sugli appalti della difesa entro il 2026, nonché la creazione di ecosistemi e catene del valore per tecnologie avanzate come AI ed elettronica avanzata. Viene inoltre evidenziata la necessità di aggregare la domanda degli Stati membri tramite l’EDA e la creazione di uno European Military Sales Mechanism, facendo riferimento all’Osservatorio delle tecnologie critiche istituito dalla Commissione per monitorare vulnerabilità nelle catene del valore della difesa e spazio. Per ultimo viene avanzato il rafforzamento di strumenti come lo EU Defence Innovation Scheme (EUDIS) e l’Hub for European Defence Innovation (HEDI).
- UN'IMPENNATA DELLA SPESA PER LA DIFESA: L'UE propone poi sei azioni chiave per rafforzare gli investimenti nella difesa, ossia i) la creazione dello strumento SAFE (Security Action for Europe), che prevede prestiti per sostenere le acquisizioni comuni tra Stati membri; ii) la clausola di salvaguardia nazionale del Patto di Stabilità e Crescita offrirà maggiore flessibilità fiscale per aumentare la spesa per la difesa; iii) l'uso più flessibile dei fondi UE esistenti, come quelli per la coesione; iv) la BEI aumenterà il finanziamento alla difesa, raddoppiando gli investimenti annuali; v) l'UE mira a mobilitare il capitale privato per la difesa, migliorando l'accesso al finanziamento; vi) la Commissione esplorerà ulteriori fonti di finanziamento per garantire la sostenibilità a lungo termine.
- MAGGIORE SICUREZZA GRAZIE ALLE PARTNERSHIP: L’UE sottolinea la necessità di rispondere alle sfide di sicurezza globali con una maggiore cooperazione internazionale con NATO, Stati Uniti, Regno Unito, Norvegia e Canada. Promuove in quest’ottica partenariati bilaterali, regionali e multilaterali nel quadro di una architettura aperta, a geometria variabile. È pronta a mantenere impegno e cooperazione nel campo della sicurezza e della difesa con Paesi candidati e del vicinato europeo, Turchia, Paesi dell’Indo-Pacifico, India. .
- LA VIA DA SEGUIRE PER LA DIFESA EUROPEA: Si individua una serie di azioni da compiere con effetto immediato. Agli Stati membri è rivolto l’invito a richiedere l’attivazione della clausola di salvaguardia nazionale entro la fine di aprile, nonché a rafforzare rapidamente gli acquisti collaborativi di difesa. La Commissione europea,invece, promuoverà l'integrazione dell'industria della difesa ucraina nel Mercato Unico e supporterà l'estensione dei corridoi di mobilità militare verso l'Ucraina. Avvierà inoltre un dialogo strategico con l'industria della difesa e presenterà una proposta di semplificazione Omnibus della difesa entro giugno 2025. Infine, presenterà una roadmap tecnologica europea sugli investimenti in capacità avanzate e adotterà una Comunicazione congiunta sulla mobilità militare entro fine 2025.
A cura del Presidio ART-ER a Bruxelles - Delegazione della Regione Emilia-Romagna presso l’UE
La Delegazione presso l’UE è la struttura di collegamento della Regione Emilia-Romagna con Istituzioni, organi, Agenzie UE e con gli stakeholder europei. E' parte della Direzione Generale Risorse Europa Innovazione e Istituzioni della Regione Emilia-Romagna e opera tra Bruxelles, Bologna e Parma, svolgendo un'attività strategica negli ambiti UE di interesse regionale e promuovendo l'intero sistema Emilia-Romagna a livello europeo. Visita il sito web della Delegazione.