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Si è aperto ieri, 5 aprile, il 1° bando del nuovo Interreg Europe 2021-2027, il programma di cooperazione interregionale che ha l'obiettivo di migliorare l’attuazione delle politiche di sviluppo delle Regioni europee attraverso scambi di esperienze fra enti che affrontano sfide similari.
Il bando finanzierà progetti di cooperazione interregionale, progetti che riuniscono enti di policy di paesi europei diversi, che lavorano insieme su una questione di sviluppo regionale comune quale, solo a titolo di esempio, una insufficiente digitalizzazione delle PMI in un settore specifico, la difficoltà nella prevenzione di catastrofi alluvionali nelle aree rurali, un insufficiente sviluppo delle energie rinnovabili, una scarsa integrazione dei gruppi svantaggiati nel mercato del lavoro, etc.
Attraverso lo scambio di esperienze e buone pratiche ed eventualmente testando approcci innovativi (con azioni pilota), i progetti proposti mirano a trovare nuove soluzioni per affrontare le sfide comuni ai partner e ad integrare queste soluzioni nelle loro politiche di sviluppo regionale.
Per il primo bando i progetti devono avere una durata prevista di 4 anni, dei quali i primi 3 (la c.d. core phase) saranno dedicati allo scambio e al trasferimento di esperienze tra i partner partecipanti (interregional learning) per migliorare gli strumenti di policy affrontati dal progetto (con strumento di policy si fa riferimento a un mezzo per l'intervento pubblico, eventualmente dotato di risorse finanziarie, che può riguardare qualsiasi politica, strategia o norma sviluppata da una autorità pubblica e applicata sul campo al fine di migliorare una specifica situazione territoriale). Nel quarto e ultimo anno (fase di follow-up), le regioni si concentrano principalmente sul monitoraggio dei risultati e sull'impatto della cooperazione.
Per ottenere miglioramenti negli strumenti di policy, le tradizionali attività di scambio di esperienze a volte devono essere completate con attività più operative: il progetto può pertanto prevedere la realizzazione di azioni pilota, legate alla sperimentazione di un nuovo approccio di intervento pubblico, per verificarne la fattibilità o la sua trasferibilità in un nuovo contesto. Questo tipo di azioni può essere previsto già in fase di presentazione della proposta progettuale, oppure può essere uno dei risultati della core phase ed essere quindi proposto nella fase di follow-up.
I progetti che entro la fine della core phase non conseguono miglioramenti negli strumenti di policy, sono tenuti a produrre un piano d'azione, un documento che spiegherà come la regione partner migliorerà la propria politica grazie all'apprendimento acquisito dal progetto.
Per questo primo bando Interreg Europe 2021-2027, le proposte di progetto possono riguardare qualsiasi tema di rilevanza condivisa fra i partner, in linea con le loro esigenze regionali, purché rientrino nell'ambito della politica di coesione. Nel rispetto del principio di concentrazione, tuttavia, una parte preponderante dei fondi (l’80%) sarà destinata a un numero limitato degli obiettivi specifici dei fondi FESR, ovvero: a tutti gli obiettivi specifici (OS) degli obiettivi politici (OP) Un’Europa più competitiva e intelligente, e Un’Europa resiliente e più verde, e a basse emissioni di carbonio, e a tre obiettivi specifici dell’OP Un’Europa più sociale e inclusiva (riguardanti l’inclusività del mercato del lavoro, la parità di accesso all'assistenza sanitaria e la resilienza dei sistemi sanitari e l’uso di cultura e turismo per lo sviluppo economico, l'inclusione sociale e l'innovazione sociale). Il restante 20% dei fondi sarà destinato a tutti gli OS dell’OP Un’Europa più connessa e dell’OP Un’Europa più vicina ai cittadini e ai tre rimanenti OS dell’OP Un’Europa più sociale e inclusiva dedicati all’accesso all’istruzione e alla formazione, all’inclusione delle comunità emarginate, delle famiglie a basso reddito e dei gruppi svantaggiati e all’integrazione socioeconomica dei cittadini di paesi terzi, compresi i migranti (uno schema sintetico degli OS si trova nella Tabella 1 dei ToR del bando).
Nella preparazione delle proposte di progetto molta attenzione deve essere dedicata alla costruzione del partenariato, in quanto il rispetto di alcuni requisiti è condizione di ammissibilità dello stesso alla valutazione. Una proposta progettuale deve coinvolgere almeno 3 enti, ma il numero ideale è di 5/8 partner. Gli enti ammissibili a presentare una proposta progettuale sono le Autorità pubbliche locali, regionali e nazionali, altri enti di diritto pubblico ed enti privati no-profit. Almeno il 50% dei partner devono essere Policy responsible authorities, definizione che identifica le organizzazione preposte all'elaborazione e/o attuazione di uno specifico strumento di policy. Considerato inoltre che i progetti devono proporsi di migliorare le prestazioni degli strumenti della politica di sviluppo regionale delle regioni partecipanti, compresi i programmi dell’obiettivo “Investimenti per l'occupazione e la crescita”, nella proposta progettuale almeno uno degli strumenti di policy affrontati deve essere un programma dell’obiettivo Investimenti per l'occupazione e la crescita, e nel partenariato deve essere coinvolta, come partner o Lead partner, l’autorità responsabili di tale programma o della sua attuazione (nel caso non coincidano).
Un ente può partecipare a un progetto anche in qualità di advisory partner, ovvero partner con competenze tecniche elevate di interesse del progetto (è ammissibile al massimo un partner di questo tipo per progetto).
I componenti del partenariato devono appartenere a zone geografiche diverse (il programma è diviso in 4 zone geografiche, e dovrà esserci almeno un partner per ogni zona), che si trovino possibilmente ad un grado diverso di sviluppo rispetto al tema oggetto del progetto. Oltre che negli Stati Ue, i partner ammissibili possono essere stabiliti anche in Svizzera o Norvegia (ma la partecipazione di partner di questi Paesi non è finanziata dal FESR).
Il contributo FESR per progetto si aggira indicativamente fra 1 e 2 milioni di euro; il cofinanziamento UE può coprire fino al 70% o all’80% dei costi ammissibili del progetto, a seconda dello status dei partner UE coinvolti: 70% per gli enti privati no-profit, 80% per autorità pubbliche o enti di diritto pubblico.
Il budget complessivo del primo bando è di circa 130 milioni di euro, approssimativamente il 40% del budget del programma.
La scadenza per la presentazione delle proposte di progetto è il 31 maggio 2022.
Per approfondimenti sul bando e sul programma nel suo complesso si rimanda al sito del programma, dove sono pubblicati il bando-terms of Reference e la documentazione di riferimento per preparare e presentare una proposta di progetto (i documenti sono disponibili qui).