• Tipo News
    REDAZIONALE
  • Fonte
    Commissione europea

La promozione della parità di genere occupa un posto di primo piano nell’agenda politica dell’UE. Se è vero, infatti, che la parità tra uomini e donne viene formalmente riconosciuta tra i valori fondanti dell’Unione europea (articolo 2 e 3 del Trattato sull'Unione europea) ed è un diritto sancito dalla Carta dei diritti fondamentali dell’UE (articolo 23), nonché un principio chiave del Pilastro europeo dei diritti sociali, è anche riconosciuto che c’è ancora strada da fare affinché la parità di genere diventi un’effettiva realtà nell’UE. L'Unione europea è all'avanguardia nel mondo per la parità di genere: 14 tra i primi 20 Paesi al mondo per l'attuazione della parità di genere sono Stati membri dell'UE. Tuttavia nessuno Stato membro ha raggiunto pienamente questo obiettivo e i progressi vanno a rilento.

Per dare nuovo slancio alla realizzazione di un'Europa garante dell’uguaglianza tra donne e uomini, la Commissione europea ha presentato nel 2020 una nuova Strategia per la parità di genere, che definisce gli obiettivi politici e le azioni chiave per compiere progressi significativi entro il 2025 nell'attuazione della parità di genere nell’UE. La Strategia si basa su un duplice approccio: realizzare misure mirate a conseguire la parità di genere combinate a una maggiore integrazione della dimensione di genere in tutte le politiche e i settori di intervento dell’UE. In particolare, le misure chiave sono orientate a combattere la violenza contro le donne e gli stereotipi di genere, a garantire una parità di partecipazione e di opportunità nel mercato del lavoro, compresa la parità di retribuzione, a conseguire un equilibrio di genere a livello decisionale e politico e a promuovere la leadership femminile.

Nel mese di marzo sono stati compiuti passi avanti in linea con la Strategia. L’8 marzo, Giornata internazionale della donna, la Commissione europea ha presentato una proposta per una Direttiva che stabilisce norme volte a combattere la violenza contro le donne e la violenza domestica a livello dell'UE, in particolare facendo in modo che forme specifiche di violenza contro le donne siano espressamente riconosciute come reati e penalmente perseguibili in tutta l'Unione. Il 14 marzo i ministri dell'Occupazione e degli Affari sociali dell’UE hanno invece raggiunto un orientamento generale sulla proposta di Direttiva (presentata nel 2012) volta a migliorare l'equilibrio di genere nei consigli di amministrazione delle società quotate in Borsa, aprendo di fatto la strada ai negoziati tra Consiglio e Parlamento europeo per giungere all’adozione definitiva della normativa. Inoltre, come indicato nella Relazione 2022 sulla parità di genere nell'UE, pubblicata dalla Commissione sempre l’8 marzo, nel 2021 sono stati compiuti progressi verso l’approvazione di proposte legislative cruciali per la parità di genere, come ad esempio quella sulla trasparenza retributiva, che contribuirà a combattere il divario retributivo ancora persistente tra donne e uomini.

Tra le iniziative varate quest’anno dalla Commissione Ue, si osserva che anche la nuova Strategia europea per le università, finalizzata a rilanciare l’istruzione superiore europea per rispondere alle trasformazioni in atto e contribuire alla ripresa dell’Europa, pone fra i suoi obiettivi quello di rafforzare la dimensione dell'uguaglianza di genere nelle università. Tra le azioni da implementare vengono proposte la creazione di un quadro europeo per la diversità e l'inclusione nell'istruzione superiore che consideri anche i divari di genere, l’attuazione di piani inclusivi per la parità di genere all'interno delle università per promuovere un cambiamento istituzionale per raggiungere la parità di genere nel mondo accademico, un impegno concreto ad affrontare l’attuale sottorappresentanza delle donne nelle discipline STEM.

Un’ulteriore iniziativa messa in campo è, poi, il “Gender Equality Strategy Monitoring Portal, uno strumento sviluppato dal Centro comune di ricerca della Commissione (JRC) e dall’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (EIGE) che aiuterà a monitorare i risultati raggiunti nell’attuazione della Strategia. Il Portale è progettato per consentire ai responsabili politici, ai ricercatori e alle parti interessate di avere dati prontamente disponibili sullo stato di avanzamento della realizzazione degli obiettivi politici della Strategia per la parità di genere, identificare i punti di forza e seguire gli sviluppi nel tempo.

Per promuovere e sostenere la parità di genere l’Unione europea punta, inoltre, sui propri strumenti di finanziamento. In particolare, fra i programmi e i fondi operativi per il periodo 2021-2027 quelli con maggiore incidenza sono i seguenti:

1. Cittadini, Uguaglianza, Diritti e Valori (CERV) – Il programma, attraverso la sezioneUguaglianza, diritti e parità di genere”, supporta la promozione della parità di genere, compresa la conciliazione tra vita privata e professionale, l’empowerment femminile e l’integrazione della dimensione di genere; la sezioneDaphne”, invece, è destinata a supportare la prevenzione e la lotta contro la violenza di genere e a sostenere e tutelare le vittime.

Nel quadro di questo programma, la Commissione Ue ha stanziato, per il 2022, 30,5 milioni di € per finanziare progetti volti a prevenire e combattere la violenza contro le donne e i bambini (qui il bando in scadenza il 26/04) e 6,8 milioni di € per progetti che promuovono la parità di partecipazione e rappresentanza nel processo decisionale politico ed economico e la rimozione degli stereotipi di genere (il bando si è chiuso il 16 marzo).

2. Fondo sociale europeo Plus (FSE+) Il principale strumento finanziario per gli investimenti a favore delle persone punta a sostenere, fra i suoi obiettivi, anche la promozione di una partecipazione equilibrata al mercato del lavoro sotto il profilo del genere, nonché parità di condizioni di lavoro e un migliore equilibrio tra vita professionale e vita privata. Attività e progetti che promuovono la parità e le tematiche di genere potranno essere finanziati in particolare nel quadro del FSE+ in gestione concorrente. I Programmi Operativi FSE+ consentiranno di vedere quali opportunità si profilano concretamente.

3. Horizon Europe – Il programma per la ricerca e l’innovazione prevede, fra gli altri, finanziamenti specifici per:
- la ricerca sulle questioni/la dimensione di genere, nell’ambito del Cluster 2 del programma “Cultura, Creatività e Società Inclusiva”,
- lo sviluppo di politiche inclusive per la parità di genere a supporto del nuovo Spazio europeo della ricerca, attraverso l’azione trasversale del programma “Ampliare la partecipazione e rafforzare lo Spazio europeo della ricerca”, componente “Riformare e rafforzare il sistema europeo di ricerca e innovazione”,
- valorizzare e sostenere le donne innovatrici, in particolare nell’ambito del pilastro III del programma (Europa Innovativa) e del Consiglio europeo dell’Innovazione (EIC).

Attualmente, nel quadro del Cluster 2, è aperto fino al 20 aprile il bando “A sustainable future for Europe” che mette a disposizione 9 milioni di euro per sostenere progetti di ricerca (RIA) inerenti il Topic “Gender and social, economic and cultural empowerment” (si tratta di uno dei 10 Topic che articolano il bando ai quali vengono destinati complessivamente 90 milioni di €). A partire dall’ 8 marzo l'EIC ha inoltre lanciato la 9a edizione del “EU Prize for Women Innovators, un contest che dà riconoscimento alle donne più talentuose che hanno saputo coniugare l’eccellenza con l'attitudine al business, creando imprese innovative e portando innovazioni sul mercato. Per candidarsi c’è tempo fino al 18 agosto 2022. In palio 3 premi da 100.000 euro e 3 premi da 50.000 euro ciascuno.

Nel 2022 la Commissione europea intende anche rinnovare Women TechUE, la nuova iniziativa, finanziata nel quadro del III pilastro di Horizon Europe, che affronta il divario di genere in materia di innovazione sostenendo le start-up operanti nel settore delle tecnologie estremamente avanzate, guidate da donne, nella fase iniziale e più rischiosa dell’impresa. Il primo bando, chiuso a novembre 2021, ha consentito di sostenere 50 imprese. Il bando che verrà lanciato nel 2022 metterà a disposizione 10 milioni di euro per finanziare circa 130 aziende dell'UE.

Benché tutti i programmi di finanziamento UE 2021-2027 pongano attenzione alla parità di genere, questa risulta essere fortemente integrata in Horizon Europe. Non solo viene formalmente riconosciuta come priorità trasversale del programma, ma soprattutto - ed è questa la maggiore novità introdotta – è alla base di un nuovo criterio di ammissibilità ai bandi. La Commissione Ue ha stabilito infatti che, a partire dalle Call for proposals con scadenza nel 2022, determinate categorie di soggetti che intendono presentare progetti – ovvero enti pubblici, istituti di istruzione superiore e organizzazioni di ricerca - dovranno disporre di un Piano per l'uguaglianza di genere (Gender Equality Plan – GEP) che soddisfi requisiti definiti, pena l’inammissibilità.

Area
Unione Europea