• Tipo News
    REDAZIONALE
  • Fonte
    Regione Emilia-Romagna
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Il settore culturale e creativo è stato particolarmente colpito dalla pandemia di Covid-19: assieme a trasporti, turismo, sanità e commercio, risulta tra i comparti economici che maggiormente stanno subendo gli effetti delle chiusure e delle misure rivolte al contenimento del contagio. Sebbene a livello europeo non siano ancora disponibili stime dell’impatto economico di questa crisi, alcuni sondaggi disponibili sul sito della Commissione europea dimostrano come il lockdown abbia messo alla prova trasversalmente tutto il mondo della cultura e delle industrie culturali e creative, rappresentato per il 95% da PMI. Si delinea, per esempio, una riduzione delle vendite di libri che va dal 40% di Austria e Regno Unito all’80% di Francia, Germania e Spagna, con un quarto delle librerie europee a rischio chiusura. Secondo dati UNESCO, il 90% dei musei nel mondo ha dovuto chiudere durante l’epidemia e il 10% potrebbe non riaprire più. C’è stato però un aumento consistente dei visitatori online con punte del 150%. Il settore musicale è stato inevitabilmente toccato a seguito della cancellazione di festival ed eventi, così come tutto l’indotto che gira attorno a questo settore. A livello nazionale, le prime stime disponibili evidenziano un 70% nel calo del fatturato nei settori del turismo, dell’economia sociale e degli ecosistemi creativi e culturali, a indicazione della gravità della situazione.

L’impatto della pandemia sul settore culturale e creativo e le misure e gli strumenti UE per supportarlo e rilanciarlo sono stati al centro di due incontri promossi dalla Delegazione presso l’UE della Regione Emilia-Romagna, nell’ambito della rete di Regioni europee RICC (Regional Initiative for Culture and Creativity) e del Coordinamento delle Regioni e delle Province autonome italiane a Bruxelles. Obiettivo comune ai due appuntamenti – che si sono tenuti il 3 e il 7 luglio in videoconferenza – è stato promuovere il dialogo con la Commissione europea e l’approfondimento dei principali strumenti e misure che potranno supportare il settore a livello regionale, mantenendo alta l’attenzione sui territori europei e sul ruolo della cultura come motore per la ripresa.

L’incontro del 3 luglio, che si è tenuto alla presenza della DG Politica Regionale e Urbana (DG Regio) della Commissione europea, è stato rivolto alle misure promosse dalla Commissione nell'ambito della politica di coesione (CRII, CRII+  e lo strumento Next Generation EU), oltre ad un aggiornamento sul Partenariato per la cultura e il patrimonio culturale nell'ambito dell'Agenda urbana dell'UE. Si è trattato del terzo appuntamento sul tema della risposta alla crisi organizzato dalla rete RICC, un network informale che vede coinvolte 26 Regioni europee, di cui la Regione Emilia-Romagna è coordinatrice assieme a Regione Autonoma del Friuli Venezia Giulia e Paesi Baschi.

Con la DG Regio, è stato ricostruito il quadro degli strumenti e delle misure volte ad arginare il problema della liquidità che interessa molti settori economici, tra cui la cultura. Tra  le misure di maggiore impatto, nel contesto della risposta europea all’emergenza e del Recovery Plan – il piano per il rilancio dell’economia europea presentato a maggio dalla Commissione europea - la Coronavirus Response Investment Initiative (CRII), che permette agli Stati membri di reindirizzare fondi della politica di coesione non spesi (ad esempio del FESR) per sostenere le PMI e la CRII+, presentata un mese dopo, con l’obiettivo di massimizzare la flessibilità nell’utilizzo di queste risorse. Ulteriori risorse, a disposizione degli Stati membri nell'ambito della politica di coesione, potranno essere mobilitate per sostenere i settori CC anche attraverso REACT-EU, nel contesto del Recovery Instrument NextGenerationEU. La DG Regio ha inoltre presentato le principali iniziative promosse dalla Commissione europea, nel quadro della politica di coesione, che vedono la cultura come motore per lo sviluppo urbano, in particolare il Partenariato per la cultura e il patrimonio culturale nell’ambito dell’Agenda Urbana dell’UE e l’iniziativa Urban Innovative Actions (UIA), finanziata con risorse del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale.

Fin dalle prime fasi dell’emergenza, la Regione Emilia-Romagna si è impegnata a promuovere, nella cornice del Coordinamento delle Regioni e delle Province autonome Italiane a Bruxelles (URC), un ciclo di webinar sulla "Risposta UE alla crisi Covid-19". Assieme a rappresentanti di Istituzioni UE ed italiane, vengono approfondite le principali iniziative e gli strumenti che l’UE ha individuato per far fronte alla pandemia, contenerne gli effetti e favorire la ripresa. L’obiettivo è creare una piattaforma di scambio e dialogo tra UE e Regioni Italiane, accrescendo la conoscenza delle opportunità che si delineano in ambito europeo per i territori. L’appuntamento del 7 luglio, organizzato in collaborazione con l’Ufficio di Bruxelles della Regione Toscana, è stato dedicato al settore della cultura e ha visto la partecipazione di speaker della Rappresentanza Permanente d’Italia presso l’UE e della DG Istruzione e Cultura (DG EAC) della Commissione europea. 

Con la Rappresentanza Permanente, è stato ricostruito il quadro dei lavori del Consiglio dell’UE in questi ultimi mesi, in particolare degli esiti delle due videoconferenze che hanno riunito i ministri della Cultura europei. L’8 aprile, su impulso della Presidenza croata dell'UE, 26 ministri – tutti, tranne quello ungherese - hanno firmato la Dichiarazione dei Ministri della Cultura ai tempi del COVID, documento che afferma l’esigenza di una risposta ambiziosa e rapida alla crisi e di un coordinamento a livello UE. Sono state create delle piattaforme digitali per raccogliere gli input degli stakeholder e una tavola comparativa per le misure nazionali. Il 19 maggio, a seguito di un bilancio della situazione e di una riflessione sull’allentamento delle restrizioni da parte dei ministri, la commissaria UE Gabriel ha ribadito l’esigenza di un coordinamento e di sinergie tra Unione Europea, Stati membri e settore culturale e creativo europeo. In questi mesi, alla luce del contesto, un’attenzione particolare hanno ricevuto il comparto dei media e dell’informazione, in linea con l’impegno dell’UE nella lotta alla disinformazione e alle fakenews e la transizione digitale anche nel settore culturale.
Il programma Europa Creativa, oggetto di tagli nell’ambito del negoziato per il prossimo Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027, sarà un importante strumento per il finanziamento del settore. I ministri di Italia, Francia e Germania hanno scritto una lettera tripartita alla commissaria Gabriel per evidenziare la necessità di non tagliare eccessivamente la dotazione finanziaria del programma e sottolineare l’opportunità di mobilitare anche altri strumenti UE - quali InvestEU ed i fondi strutturali - a sostegno di progetti culturali. La DG EAC della Commissione europea ha illustrato come nella proposta di Recovery Plan e del nuovo Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027, ora in fase negoziale, la cultura sia stata espressa come politica orizzontale, implementata tramite un programma tematico - Europa Creativa - ma presente anche in altri programmi di finanziamento e strumenti per la ripresa (fondi strutturali, CRII e CRII+,  ReactEU, ma anche lo Strumento europeo di sostegno temporaneo per attenuare i rischi di disoccupazione in un'emergenza SURE, InvestEU e il nuovo programma Digital Europe). Una panoramica di queste opportunità è disponibile sul sito della CE.

Attraverso Europa Creativa, l’UE ha previsto massima flessibilità per bandi di gara e progetti in corso nella fase di emergenza e ha creato la piattaforma  Creatives Unite, per mettere a disposizione del mondo della cultura uno spazio condiviso per lo scambio di informazioni e la co-creazione di nuovi progetti.

Il Consiglio Europeo in programma per il 17 luglio si auspica costituirà un’ulteriore tappa del negoziato verso l’approvazione del Recovery Plan proposto dalla Commissione europea. L’attenzione sul settore si mantiene alta sia a livello europeo che a livello nazionale e regionale. Appare fondamentale per i territori che le risorse messe in campo possano essere utilizzate in tempo per arginare l’impatto della crisi. Nel frattempo, è anche la Presidenza tedesca del Consiglio dell’UE a mettere la cultura al centro dell’agenda politica europea indicandola tra i settori prioritari del proprio mandato e insistendo sulla necessità che la stessa Commissione predisponga misure ancora più ambiziose.

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Unione Europea