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Promuovere la competitività e la resilienza delle PMI europee e assicurare condizioni per un contesto imprenditoriale che sia a loro favorevole, perché possano sviluppare tutto il loro potenziale, superando i problemi che negli ultimi anni le hanno ostacolate, dal COVID-19, ai costi lievitati a seguito della guerra russo-ucraina e all’aumento dell’inflazione e che continuano a rallentarne la ripresa. Con questo obiettivo la Commissione europea il 12 settembre ha lanciato il pacchetto di aiuti alle PMI, un insieme di 19 misure tese a garantire aiuti a breve termine e a potenziare la competitività a lungo termine delle PMI, considerata la loro fondamentale importanza per l’economia dell’UE: rappresentano infatti il 99% di tutte le imprese europee e garantiscono i due terzi di tutti i posti lavoro del settore privato.Poster della Commissione per il lancio dell'inziativa

Il pacchetto è costituito da una comunicazione quadro (COM(2023) 535 final del 12/09/2023) che elenca una serie di misure, in programma fra il 2023 e il 2024, per aiutare le PMI ad affrontare le sfide attuali, migliorare il loro accesso ai finanziamenti e a una forza lavoro qualificata e a fornire loro sostegno lungo tutto il loro ciclo di vita e da alcune proposte normative. La Comunicazione inoltre è accompagnata dalla prima relazione di attuazione dello sportello digitale unico.

Per aiutare le PMI mettendole nelle condizioni di operare al meglio la Commissione in particolare intende rafforzare ed estendere l’impiego del TEST PMI, lo strumento che dal 2021 analizza l’impatto sulle PMI delle proposte normative, e di nominare un rappresentante per le PMI specifico dell’UE, che sosterrà il lavoro dei rappresentanti nazionali per le PMI e, da un lato farà capo direttamente al presidente della Commissione e dall’altro riferirà al commissario per il Mercato interno in merito a tutte le attività connesse alle PMI svolte in collaborazione con i servizi della DG GROW (Mercato interno, industria, imprenditoria e PMI). Questa figura avrà in particolare il compito di allertare in merito a significativi impatti negativi sulle PMI delle normative in preparazione, sulle potenziali misure per attenuarli, sull'affidabilità delle analisi costi/benefici e della competitività. La Commissione continuerà inoltre a promuovere la digitalizzazione delle PMI per ridurre gli oneri a loro carico, anche sulla base dei risultati positivi contenuti nella prima relazione di attuazione dello sportello digitale unico, che ha evidenziato come questo strumento abbia aiutato le PMI ad accedere a informazioni di elevata qualità sulle norme e le procedure applicabili nel mercato unico, un importante vantaggio, in particolare per le piccole imprese con limitate capacità amministrative. Considerata l’importanza della digitalizzazione per la competitività, la resilienza e la capacità di innovazione delle PMI, la Commissione intende continuare ad ampliare la rete dei poli europei dell’innovazione digitale (EIDH), cofinanziati dal programma Europa Digitale che sostengono le imprese nel loro percorso di digitalizzazione fornendo un'assistenza mirata: attualmente ne esistono 151 in 30 diversi paesi europei ed entro la fine del 2025 dovrebbero arrivare a sostenere circa 100.000 imprese ed enti del settore pubblico.

Al fine di migliorare la liquidità e l’accesso ai finanziamenti da parte delle PMI la Commissione, oltre al sostegno finanziario già previsto nell’ambito dei programmi di finanziamento dell’UE (che raggiungeranno oltre 200 miliardi fino al 2027), intende rafforzare il ruolo dell’ambito di intervento relativo alle PMI di InvestEU (che fornisce prestiti e capitale di rischio) ed estenderlo alla piattaforma per le tecnologie strategiche per l’Europa (STEP); la Commissione incoraggia inoltre Stati membri e Regioni a istituire strumenti finanziari cofinanziati mediante i programmi di gestione condivisa dell'UE per incanalare le risorse dell'UE verso vari prodotti finanziari, compresi prestiti, garanzie, azioni e altri meccanismi di rischio. Con questo obiettivo inoltre la Commissione intende intervenire nel settore del credito all’esportazione, attraverso un maggior coordinamento fra gli Stati membri, e standardizzare l’accesso agli appalti pubblici, in quanto faciliterà le PMI nel partecipare agli appalti pubblici in uno Stato diverso da quello di origine.

Per rispondere al bisogno delle PMI di una forza lavoro qualificata, per essere in grado di far fronte alle sfide attuali e garantire la produttività e l’innovazione, la Commissione intende far leva sull'Agenda europea per le competenze, e in particolare sui 18 partenariati su vasta scala per le competenze, che abbracciano tutti gli ecosistemi industriali e mirano a individuare le esigenze in termini di competenze e a promuovere la formazione nelle imprese e nelle loro catene di approvvigionamento ai fini dell'aggiornamento e della riqualificazione di 10 milioni di lavoratori entro il 2030. Farà riferimento inoltre alla rete Enterprise Europe (EEN), per il suo importante ruolo nel fornire formazioni alle PMI per aiutarle a ottemperare ai nuovi obblighi.

Per sostenere infine le PMI nelle diverse fasi della loro vita economica e agevolarne la crescita la Commissione sta riesaminando le soglie di definizione di PMI, per poi passare ad esaminare le loro esigenze, e quelle delle imprese “a media capitalizzazione” (MID-CAPS), in un contesto caratterizzato da elevata inflazione e instabilità. Procederà inoltre ad individuare e divulgare le migliori pratiche nei trasferimenti di impresa e le condizioni quadro migliori per agevolarle.
 

Le proposte normative della Commissione comprese fra le 19 misure del pacchetto, e che quindi contribuiscono agli stessi obiettivi, sono:
- una proposta di regolamento sui ritardi di pagamento che, riducendo per legge i termini massimi dei pagamenti per le transizioni commerciali, mira a ridurre i problemi di liquidità delle imprese e ad evitare i costi connessi ( in primis per interessi e per il personale dedicato al recupero e alle pratiche amministrative collegate). Il nuovo regolamento abrogherà la direttiva in vigore sullo stesso tema, e ciò sarà un vantaggio in particolare per le imprese che operano a livello transfrontaliero, in quanto ciò garantirà un'uniformità di applicazione in tutta Europa (mentre la disciplina fissata con direttiva consentiva differenze in termini di recepimento fra Stati membri diversi).

- una proposta di direttiva sulla semplificazione fiscale per le PMI, che permetterà alle PMI che operano in più Stati membri di calcolare la base imponibile delle loro sedi decentrate allo stesso modi di quella della sede principale, così da evitare gli appesantimenti di normative diverse, che rappresentano un ostacoli importante, in particolare per le imprese che sono nella loro fase iniziale del processo di internazionalizzazione.

 

Approfondimenti

Area
Unione Europea
Referente

Commissione europea - DG Mercato interno, industria, imprenditorialità e PMI