• Tipo News
    REDAZIONALE
  • Fonte
    Commissione europea
  • Del

Il 24 ottobre la Commissione europea ha pubblicato la nuova strategia per le Regioni ultraperiferiche, che introduce un partenariato rafforzato con queste regioni, basato su un approccio più personalizzato, in grado di tener conto delle loro criticità e dei loro punti di forza per aiutarle ad affrontare le sfide che ne ostacolano lo sviluppo.

Le Regioni ultraperiferiche (RUP) sono parte del territorio UE o più precisamente sono regioni di alcuni Stati UE geograficamente lontane dallo Stato del quale sono parte, situate al di fuori del continente europeo. In questa definizione rientrano cinque dipartimenti francesi d’oltremare (Martinica, Mayotte, Guadalupa, Guyana francese e Riunione), una Collettività francese d’oltremare (Saint-Martin), due Regioni Autonome portoghesi (Azzorre e Madera) e una Comunità autonoma spagnola (Isole Canarie). Eccetto la Guyana francese sono tutte isole o parti di isole o arcipelaghi e complessivamente hanno una popolazione di 4,8 milioni di abitanti, pari circa alla popolazione dell’Irlanda.

Questi territori rappresentano un grande patrimonio per l’Unione, che ne è arricchita dal punto di vista economico, culturale e geografico, e pur essendo molto diversi fra loro, presentano una serie di problematiche comuni connesse in particolare alla lontananza, alle condizioni di insularità, alla ridotta superficie e presentano una topografia e un clima difficili. Le loro economie inoltre sono per la gran parte dipendenti da un solo prodotto, prevalentemente agricolo.

Riconoscendo queste problematiche comuni, l’Unione europea nel Trattato sul funzionamento dell’UE ha stabilito che queste regioni possano beneficiare di misure ad esse specificamente dedicate, in particolare nel campo della politica agricola, di coesione e di concorrenza. Nel periodo di programmazione 2014-2020 per esempio i Fondi strutturali e di investimento europei e il regolamento POSEI (un programma di soluzioni specifiche per ovviare alla lontananza e all’insularità) hanno messo a loro disposizione complessivamente 13,3 miliardi di euro.

Il riconoscimento formale della specificità geografia ed economica delle RUP è avvenuto nel 1999, con il Trattato di Amsterdam. Nel 2004 è stata avviata la prima strategia verso le RUP, basata su tre assi: migliorarne l’accessibilità, rafforzarne la competitività e promuovere la loro integrazione regionale con i territori vicini. Nel 2008 una seconda strategia confermava la precedente ponendo però l’accento sui punti di forza di queste regioni. Lo studio “Fattori di crescita nelle Regioni Ultraperiferiche”, pubblicato nel 2011, realizzato da Ismeri Europa per la Commissione europea, ha riconosciuto le imitazioni strutturali che le riguardano, sottolineando però le loro opportunità di crescita economica e suggerendo inoltre di far leva su una maggior differenziazione e specializzazione dei prodotti al fine di rafforzare un settore tradizionale come l’agricoltura. Lo stesso studio riconosceva inoltre come molto promettente per queste regioni il turismo sostenibile e individuava altri settori emergenti basati sui loro punti di forza, connessi con la biodiversità, della quale sono ricchissime, con gli ecosistemi marini, con il potenziale di produzione di energie rinnovabili e di realizzazione di ricerca avanzata in campo agroambientale o climatico, astrofisico e aerospaziale. La nuova revisione della strategia, nel 2012, ha confermato il quadro politico delineato aggiungendo fra le priorità -si era in piena crisi economica- una maggiore attenzione alla creazione di occupazione e alla crescita, nonché una strategia completa in tema di azione per il clima.

La nuova strategia presentata lo scorso ottobre si differenzia dalle precedenti in quanto per la prima volta propone una partnership rafforzata con queste regioni, basata su un nuovo approccio che prevede innanzi tutto di tener conto della loro condizione fin dall’avvio del processo decisionale per tutti i temi che possono avere un impatto particolare su di esse, al fine di definire politiche che riflettano meglio la loro realtà e i loro interessi. Secondariamente il nuovo approccio comporta il rafforzamento della partnership a tutti i livelli, in particolare attraverso l’istituzione di una piattaforma ad hoc che riunirà la Commissione e le autorità nazionali alle quali fanno capo queste regioni, nonché quelle delle RUP stesse, che consentirà uno scambio di idee in particolare nel corso dell’elaborazione e attuazione delle politiche e dei diversi strumenti di finanziamento disponibili. Infine la nuova strategia prevede un accompagnamento personalizzato per ogni RUP, che tenga conto delle sue peculiarità, sia in termini di criticità sia di punti di forza: su richiesta, la Commissione europea creerà gruppi di lavoro specifici per ciascuna di esse con gli Stati membri ai quali fanno capo al fine di superare difficoltà concrete, come ad esempio l’uso dei fondi europei o la promozione dell’occupazione.

Le RUP possiedono risorse uniche quali una ricca biodiversità, una posizione e un clima che le rendono adatte ad attività nei settori dello spazio e dell’astrofisica: tutti elementi che possono essere sfruttati nella ricerca e nell’innovazione d’avanguardia in settori come la bioeconomia o i cambiamenti climatici. Dispongono inoltre di importanti zone economiche esclusive, che offrono opportunità di sviluppo dell'economia blu e fanno di loro degli attori importanti nella gestione internazionale degli oceani. Sono poi localizzate in prossimità dei mercati di paesi terzi, cosa che facilita gli scambi. Queste regioni dispongono di notevoli risorse sociali, di un ricco patrimonio culturale che, insieme alla biodiversità e al paesaggio naturale, le rende mete turistiche interessanti, ma anche di competenze europee che offrono una solida base per la crescita delle loro imprese e di servizi di istruzione di qualità.

La nuova strategia prevede diverse misure specifiche in settori come l’agricoltura e lo sviluppo rurale, l’economia blu, la biodiversità, l’economia circolare, i cambiamenti climatici e l’energia: alcune di esse riguardano l’indirizzamento di parte dei finanziamenti di alcuni programmi attivi verso priorità dedicate alle RUP o che le possano vedere protagoniste. Solo a titolo di esempio, per il programma di lavoro 2018-2020 di LIFE – sottoprogramma Ambiente, sarà proposto di dedicare un tema alla gestione dei rifiuti nelle RUP perché possano diventare luoghi di sperimentazione di progetti pilota dell’economia circolare mentre per il sottoprogramma Azione per il clima saranno previste azioni per preparare queste regioni a far fronte a eventi metereologici estremi; nei bandi per il sostegno all’economia blu lanciati nel quadro del FEAMP inoltre si terrà conto dei bisogni specifici delle RUP. All’interno del programma di Ricerca Orizzonte2020  poi, nel periodo 2018-2020 si propone di lanciare call dedicate alle RUP, così come in Erasmus+ e in COSME, e in particolare di Erasmus per giovani imprenditori all’interno del quale si promuoverà la partecipazione degli imprenditori delle RUP e si valuterà anche se estenderlo ai Paesi vicini alle stesse, sulla base del progetto pilota che consente scambi tra imprenditori dell’UE e di Paesi terzi. Inoltre già in fase di avvio del processo di programmazione post 2020 si terrà conto delle loro condizioni particolari.

Un aspetto importante della strategia è rappresentato dalla cooperazione delle RUP con i paesi (non UE) vicini, già sostenuta dai regolamenti del FESR e del FES e dall’accordo di Cotonou, che dovrebbe essere rafforzata nelle aree in cui può apportare vantaggi per tutte le parti. In particolare la Commissione europea propone di attuare una pianificazione e programmazione congiunta dei progetti impiegando tutti gli strumenti di cooperazione rilavanti.

La strategia è composta da una comunicazione che descrive la strategia e da un allegato contenente tutte le misure dettagliate previste ed è accompagnata da un documento di lavoro che illustra l’attuazione delle misure programmate nel 2012 e delle schede sintetiche che raccolgono i dati salienti di ciascuna regione, riguardanti la popolazione, l’occupazione, l’istruzione, il PIL ecc. compresa la competitività regionale.

Identificativo
COM (2017) 623 final del 24/10/2017
Area
Unione Europea