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Dopo due lunghi anni di trattative, una Brexit diventata realtà e una pandemia ancora in corso, il 2020 si è chiuso con il tanto atteso accordo formale tra le varie istituzioni europee (Commissione - Consiglio - Parlamento) sul nuovo bilancio a lungo termine dell'Unione europea per il periodo 2021-2027. L’accordo trovato passerà sicuramente alla storia, sia per l’ammontare complessivo del bilancio europeo (1.704,3 miliardi), ma soprattutto per il nuovo strumento europeo dedicato alla ripresa Next Generation EU (NGEU) che, per la prima volta, andrà a creare un debito pubblico europeo, aggiungendo al bilancio ulteriori 750 miliardi dedicati interamente alla ripresa dalla pandemia.

La fine dell’anno ha portato anche la conclusione delle trattative relative a diversi programmi europei relativi alla nuova programmazione 2021-2027. Tra questi vi è anche l’accordo politico trovato su Horizon Europe, il programma europeo dedicato a ricerca e innovazione che prenderà il posto di Horizon 2020. In particolare, il testo legislativo approvato dai rappresentanti di Consiglio e Parlamento definisce aspetti fondamentali (quali la ripartizione del budget, le regole di partecipazione dei paesi terzi e le sinergie con altre linee di finanziamento europee) rimasti ancora in sospeso e che di fatto bloccavano l’adozione del nuovo programma. L’accordo, come detto, è politico e non è stato ancora ratificato ufficialmente: l’ultimo passaggio in plenaria al Parlamento europeo è previsto per il 26 aprile 2021 e queste ultime settimane saranno utili alla Commissione e ai rappresentati degli Stati Membri per definire gli ultimi dettagli e in particolare i primi bandi da lanciare.

In generale, la Commissione nel descrivere Horizon Europe ama parlare di evoluzione (e non rivoluzione) rispetto al passato ed effettivamente molte delle caratteristiche del nuovo Programma Quadro sono in continuità con Horizon 2020, come ad esempio l’obiettivo generale (generare un impatto scientifico, tecnologico, economico e sociale attraverso investimenti nel campo della ricerca e innovazione), la programmazione delle misure (piani di lavoro/work programme biennali contenenti i bandi da pubblicare nel periodo di riferimento), le regole di partecipazione (in continuità ma con qualche semplificazione) e la struttura a pilastri (3 verticali e uno trasversale).

In particolare:

il primo pilastro - Excellent Science - continuerà a finanziare azioni dedicate alla ricerca scientifica d’eccellenza, con le sovvenzioni per progetti di ricerca ambiziosi dell’ERC, le azioni Marie Sklodowska-Curie dedicate alla mobilità e alla formazione dei ricercatori e con i finanziamenti per le infrastrutture di ricerca;

il secondo pilastro - Global Challenges and European Industrial Competitiveness - sarà invece dedicato a promuovere tecnologie fondamentali e soluzioni a supporto delle politiche dell’UE e degli obiettivi di sviluppo sostenibile, con progetti di ricerca e innovazione collaborativi e interdisciplinari incentrati in 6 ambiti (clusters);

il terzo pilastro - Innovative Europe - sarà interamente dedicato all’innovazione, in particolare con i bandi del Consiglio europeo dell’Innovazione (EIC) a sostegno delle innovazioni dal potenziale pionieristico e creatrici di mercato, le azioni a sostegno degli Ecosistemi europei per l’innovazione e le misure dell’Istituto europeo di innovazione e tecnologia (EIT) volte a riunire gli attori fondamentali (ricerca, istruzione e imprese) attorno a un obiettivo comune per favorire l’innovazione;

il programma trasversale - Widening participation and Strengthening the European Research Area - sarà dedicato alle misure di rafforzamento dello Spazio europeo della ricerca volte a favorire la partecipazione e la diffusione dell’eccellenza scientifica in tutta Europa.

A seguito dell’adozione del bilancio UE 2021-2027 e di NGEU, Horizon Europe disporrà di un budget complessivo pari a 95,5 miliardi di euro. L’accordo trovato è sicuramente positivo, in quanto rappresenta un ottimo risultato rispetto ai tagli annunciati in passato e che vede addirittura un aumento della dotazione finanziaria rispetto alla proposta iniziale (pari a 94 miliardi) della Commissione, guidata all’epoca (2018) da Juncker. Per quanto riguarda la ripartizione interna del budget, più della metà dei fondi (circa il 56%) andrà al secondo pilastro, a seguire il primo pilastro con circa il 26%, il terzo pilastro con circa il 14% e infine le azioni trasversali con circa il 4%.

Horizon europe presenterà anche alcune novità rispetto al passato e la più importante tra queste è sicuramente quella legata alla Missioni. Ispirate al programma spaziale USA Apollo, le Missions di Horizon Europe saranno un insieme di azioni interdisciplinari che puntano a dare soluzioni concrete a problemi rilevanti per la vita quotidiana dei cittadini europei. La Commissione ha già identificato cinque ampie “aree di missione” (Adaptation to climate change including societal transformation - Cancer - Climate-neutral and smart cities - Healthy oceans, seas, coastal and inland waters - Soil health and food) e dedicherà il primo anno di Horizon Europe all’identificazione puntuale delle missioni specifiche da finanziare e alle relative modalità di implementazione.

Prossimo appuntamento, dunque, a fine aprile, con l’approvazione ufficiale del programma e il lancio dei primi bandi.

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Area
Unione Europea