• Tipo News
    REDAZIONALE
  • Fonte
    Commissione europea
  • Del

Il Centro comune di ricerca della Commissione europea (CCR) ha pubblicato nello scorso mese di settembre i risultati di quattro studi scientifici riguardanti le informazioni alimentari destinate ai consumatori, che la Commissione europea utilizzerà per la sua proposta di revisione delle norme attualmente in vigore riguardo alle informazioni da fornire ai consumatori

L'etichettatura dei prodotti è fondamentale per aiutare chi acquista  a compiere scelte alimentari informate, sane e sostenibili, in particolare in presenza di allergie, intolleranze o altre specifiche condizioni, e gli studi del CCR si sono concentrati sulle etichette e sulle fonti alternative di informazioni sulle caratteristiche dei prodotti. Nello specifico gli studi si sono occupati dell’etichettatura nutrizionale posta nella parte anteriore della confezione, dell’etichettatura delle bevande alcoliche, dell’informazione sugli alimenti fornita attraverso mezzi diversi dall’etichetta e e dell’etichettatura di origine dei prodotti.

Relativamente alle etichette nutrizionali sulla parte frontale della confezione, lo studio realizzato evidenzia che i consumatori in generale le apprezzano e le ritengono un modo semplice e veloce per avere informazioni di cui tener conto nella decisione di acquisto; sembrano inoltre preferire etichette semplici e che ricorrono ai colori, che permettono una valutazione immediata, più facilmente comprensibili rispetto a etichette monocromatiche più complesse e non valutative. In particolare è apprezzata la semplicità, che permette una rapida elaborazione dell’informazione e consente decisioni di acquisto più rapide.
Questo tipo di etichette non solo può guidare i consumatori verso diete più sane ma la loro presenza sembra anche incentivare le aziende alimentari a migliorare la qualità nutrizionale dei loro prodotti, ad esempio riducendo il sale o gli zuccheri aggiunti.
L'etichettatura nutrizionale nella parte frontale della confezione è uno degli strumenti considerati a supporto della prevenzione di malattie non trasmissibili legate all'alimentazione (come le malattie cardiovascolari, il diabete o i tumori) e in base alla normativa in vigore è fornita su base volontaria dalle imprese produttrici, che pertanto seguono schemi di etichettatura diversi. Considerandone l'efficacia, la Commissione europea, sia nella strategia Dal produttore al consumatore (Farm to Fork) sia nel Piano europeo di lotta contro il cancro ha annunciato di voler procedere verso un’etichettatura nutrizionale obbligatoria e armonizzata per i prodotti alimentari UE.
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Per quel che riguarda le bevande alcoliche, quelle con contenuto alcolico superiore all'1,2% in volume in base alla normativa attuale sono esenti dall'obbligo di riportare sull'etichetta sia l'elenco degli ingredienti sia il contenuto nutrizionale, che tuttavia possono essere inserite dai produttori su base volontaria.
L’analisi di mercato del CCR ha rilevato che l’industria delle bevande alcoliche dell'UE ha colto l’opportunità di fornire volontariamente gli ingredienti e le informazioni nutrizionali delle bevande alcoliche sulle etichette; in particolare l'industria della birra, che fornisce in alta percentuale le informazioni sugli ingredienti utilizzati (presenti sul 90% delle birre in commercio) e sul contenuto energetico (presenti nel 25-50% dei prodotti di birra). Per i sidri e i prodotti "pronti da bere" si registra che circa la metà dei prodotti presenta informazioni sugli ingredienti e fino al 40% informazioni sul contenuto energetico. Questo tipo di dati si trovano invece più raramente sugli alcolici e molto raramente sui prodotti vinicoli, così come raramente sulle etichette sono presenti elementi che reindrizzano altrove i consumatori per indicazioni sui ingredienti e informazioni nutrizionali.
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Nel terzo studio gli scienziati del CCR hanno condotto una revisione della letteratura riguardo alle fonti alternative di informazioni sugli alimenti oltre alle etichette delle confezioni:  hanno esaminato il modo in cui i consumatori utilizzano, comprendono e sono influenzati da queste fonti di informazione e hanno rilevato che gli strumenti che forniscono un accesso diretto alle informazioni nel punto vendita (come le etichette dei menu, quelle sugli scaffali e i cartelli per i punti vendita) possono essere più efficaci nell'influenzare i consumatori verso comportamenti sani rispetto ai mezzi online che richiedono strumenti esterni per accedere al informazioni (ad es. Qrcode o collegamenti a siti Web). Se non sono fornite sulla confezione, le informazioni sugli alimenti dovrebbero essere direttamente consultabili nel punto vendita per poter indirizzare i consumatori nelle  loro scelte.
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Infine il quarto studio si è concentrato sulle etichette di origine dei prodotti alimentari e sull'impatto che esse hanno sulle decisioni di acquisto e di consumo, analizzando come e perché i consumatori utilizzano, comprendono e sono influenzati da questo tipo di informazioni. Le conclusioni sono state che le informazioni sul paese di origine e sul luogo/regione di origine hanno un'influenza sostanziale sulle scelte alimentari dei consumatori, sia perché le considerano garanzia di acquistare prodotti di buona qualità e rispettosi dell'ambiente sia perché in media sostengono volentieri i loro agricoltori locali o nazionali e la loro industria alimentare. Ma si è rilevato anche anche che, mentre nei sondaggi i consumatori riferiscono di attribuire importanza alle informazioni sull'origine, quando fanno acquisti ne tengono conto meno di quanto vorrebbero, in particolare a causa della pressione del tempo, dell'attrattiva dei marchi, ecc..
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I risultati di questi studi alimenteranno le attuali e future politiche di informazione sugli alimenti previste nella strategia Dal produttore al consumatore e nel Piano europeo di lotta contro il cancro a sostegno del futuro quadro legislativo per i sistemi alimentari sostenibili (FSFS) e per un quadro di etichettatura della sostenibilità per informare gli aspetti nutrizionali, climatici, ambientali e sociali dei prodotti alimentari

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