• Tipo News
    REDAZIONALE
  • Fonte
    Commissione europea
  • Del

La Commissione europea ha pubblicato di recente quattro studi che esaminano diversi aspetti della decarbonizzazione del settore riscaldamento e raffreddamento nell'UE (settore H&C- Heat & Cool).

Allo stato attuale circa la metà dell'energia consumata in Europa viene utilizzata per il riscaldamento e il raffreddamento e la gran parte di essa è prodotta con combustibili fossili. Il passaggio di questo settore alle energie rinnovabili potrebbe quindi contribuire in modo significativo alla decarbonizzazione del sistema energetico, secondo al Commissione, e al raggiungimento degli obiettivi energetici e climatici dell'UE per il 2030, nonché alla neutralità climatica entro il 2050.

Da lungo tempo l'UE ha iniziato ad affrontare la decarbonizzazione del settore H&C facendo ricorso a diversi strumenti giuridici, in particolare la direttiva sulle energie rinnovabili del 2009 (modificata nel 2018), ma i progressi, sia a livello nazionale sia dell’intero territorio UE, sono spesso ostacolati dalla mancanza di dati completi e dalla scarsa conoscenza delle specificità dei mercati e dei loro quadri normativi, elementi necessari per sviluppare percorsi e misure di decarbonizzazione economicamente vantaggiosi.

I quattro studi ora disponibili mirano a colmare queste lacune e a supportare l’attuazione della normativa esistente attraverso analisi approfondite di alcuni aspetti chiave del settore H&C.

Un primo studio presenta una tabella di marcia sul sostegno alle politiche per la decarbonizzazione del riscaldamento e raffreddamento e contiene un'analisi della situazione attuale dei consumi, che evidenzia come la gran parte della domanda di energia provenga da esigenze di riscaldamento, nonostante la domanda di raffreddamento sia in aumento: il fabbisogno di riscaldamento degli ambienti e dell'acqua negli edifici costituisce oltre il 60% della domanda di riscaldamento, seguito da quello per l'industria per un ulteriore 32%; il rimanente è infine legato all'agricoltura e alle applicazioni di raffreddamento per l'edilizia e l'industria.
Il principale ostacolo all’adozione di energie rinnovabili nel settore H&C è imputabile al fatto che sono necessari preventivamente dei progressi nell’adeguamento delle apparecchiature di riscaldamento, dei sistemi di distribuzione del calore, degli involucri degli edifici, dei processi industriali, delle infrastrutture necessarie e della fornitura di energia, oltre a dover porre particolare attenzione ai consumatori vulnerabili, che spesso vivono nelle abitazioni con prestazioni energetiche poco efficienti che fanno uso di sistemi di riscaldamento tradizionali.

Il secondo studio, dedicato al riscaldamento degli ambienti facendo ricorso a fonti rinnovabili mira a fornire una migliore base informativa per la progettazione di politiche mirate alla decarbonizzazione del settore del riscaldamento degli ambienti e dell'acqua e per questo fine presenta una raccolta di dati e di informazioni sullo status quo del settore del riscaldamento degli ambienti e dell'acqua nell'UE per quanto riguarda il consumo di energia, i vettori energetici, le tecnologie e il quadro normativo. Contiene inoltre degli scenari modello riferiti a diversi contesti (edifici, distretti di riscaldamento, ecc.) che aiutano a comprendere meglio le prospettive a lungo termine e i relativi costi. Nella parte finale presenta delle raccomandazioni rivolte all’UE e agli Stati membri per aiutarli a mettere in campo politiche di decarbonizzazione coerenti con il contesto in cui devono essere attuate.

Il terzo studio riguarda il teleriscaldamento e il teleraffreddamento nell'UE e per questo sotto-settore descrive il mercato e i quadri normativi esistenti e presenta dieci casi di studio che illustrano modelli di successo per integrare le energie rinnovabili e le fonti di calore di scarto nelle reti di riscaldamento e raffreddamento. Comprende sette allegati, che approfondiscono anche le informazioni sui casi di studio e sui requisiti tecnici e operativi.

L’ultimo studio si concentra sul raffreddamento da fonti rinnovabili e fornisce un'analisi di base per la preparazione della normativa di attuazione della metodologia per calcolare il raffreddamento rinnovabile ai sensi della direttiva sulle energie rinnovabili. Offre una panoramica dei mercati del raffreddamento, dei consumi e delle tecnologie, analizza le possibili opzioni della metodologia di calcolo e ne valuta l'impatto, anche tramite modelli, sulle quote di energie rinnovabili nazionali e dell'UE e sugli obiettivi di riscaldamento e raffreddamento rinnovabili. Raccomanda inoltre di utilizzare i fattori di prestazione stagionale definiti in termini di energia primaria come criterio principale per qualificare il raffreddamento rinnovabile, fornenedo una guida all'attuazione per l'opzione suggerita.

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