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    REDAZIONALE
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    Commissione europea
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L’Italia invia a Bruxelles la più grande delegazione all’interno del PSE. Quattro i nuovi europarlamentari emiliano-romagnoli eletti: riconferma per De Castro (PD), eletti per la prima volta Kyenge, Schlein (PD) e  Affronte (M5S). Dopo il  riconteggio dei voti della Corte d’Appello di Venezia, il veneto Marco Zullo prende il posto della modenese Giulia Gibertoni (M5S).

Dal 22 ed al 25 maggio scorso si sono svolte negli Stati Membri le elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo, l’istituzione che rappresenta la voce dei circa 500 milioni di cittadini dell’UE. Si è trattato della prima tornata elettorale dopo l’entrata in vigore del Trattato di Lisbona nel 2009, che oltre ad aver aumentato significativamente le competenze ed i poteri decisionali del Parlamento, prevede che il risultato delle elezioni venga preso in considerazione dal Consiglio Europeo nella nomina del Presidente della Commissione.

Verso la nomina del nuovo presidente della Commissione Ue - Sulla scia di questa nuova previsione, i principali gruppi politici europei hanno presentato, informalmente, un proprio candidato a ricoprire questo ruolo: la campagna elettorale ha avuto come protagonisti Martin Schulz (Alleanza Progressista e dei Socialisti Democratici al Parlamento Europeo - Pse), Jean-Claude Juncker (Partito Popolare Europeo - Ppe), Guy Verhofstadt (Alleanza dei Democratici e Liberali d’Europa - Alde), Franziska Ska Keller (Verdi – Alleanza Libera Europea) e Alexis Tsipras (Sinistra Europea), che nel corso delle settimane precedenti all’appuntamento alle urne si sono affrontati nel corso di dibattiti pubblici seguiti in tutta Europa. Concluse le operazioni di spoglio, il partito più votato è il PPE, nonostante il gruppo abbia perso rispetto alle precedenti elezioni all’incirca 50 seggi. La nomina dell’ex primo ministro Lussemburghese Juncker a Presidente dell’esecutivo Ue è tuttavia lontana dall’essere scontata. Il Presidente del Consiglio Europeo Herman Van Rompuy dialogherà bilateralmente con tutti i gruppi politici e con gli Stati Membri per individuare una figura sulla quale il consenso sia condiviso. Le urne hanno premiato il PPE, ma senza una maggioranza tale da non rendere indispensabili delle alleanze con le altre forze politiche, inoltre, all’interno del Consiglio UE c’è chi auspica un Presidente al di fuori della rosa proposta dai gruppi.

Il nuovo Parlamento – I risultati delle elezioni e le prime riunioni dei gruppi politici delineano un’Eurocamera così composta: Partito Popolare Europeo, 221 seggi (29.43%), Partito Socialista, 190 seggi (25.43%), Alleanza dei Democratici e dei Liberali Europei, 59 seggi (7.86%), Conservatori e Riformisti europei 55 seggi (6.13%), Verdi 52 seggi  (6.92%), Sinistra unitaria europea/Sinistra verde nordica 45 seggi (5.99%), il gruppo Europa della Libertà e della Democrazia 32 seggi (4.26%). Gli eletti nelle liste già comprese nel gruppo dei non iscritti a nessun partito politico nella precedente legislatura sono 41 (5,46%), mentre quelli che non riconducibili a nessuno dei gruppi rappresentato al Parlamento nel corso della precedente legislatura sono 55, circa il 7,32% dei voti. Questi ultimi Eurodeputati potranno confluire nei gruppi già esistenti, rientrare tra i non iscritti o riunirsi in nuove formazioni: la scelta tra le tre opzioni potrebbe avere un ulteriore e significativo impatto sulla composizione del nuovo Parlamento.

Astensionismo e voto di protesta - Seppur il dato complessivo dell’affluenza alle urne veda un aumento dello 0,9% dei votanti, in molti paesi il dato non è stato altrettanto positivo. Brusco calo in Repubblica Ceca, a Cipro e in Lettonia. Hanno votato solo il 25% degli Ungheresi, il 22% dei polacchi, il 13% degli slovacchi. Al contrario, numero di votanti duplicato rispetto al 2009 in Lituania, aumento seppur di pochi punti percentuali dei votanti in Francia, Germania, Grecia, Romania, Svezia e Finlandia. Prima delle elezioni, il non-voto era temuto tanto quanto il voto di protesta. I partiti euroscettici europei, dopo una campagna elettorale molto intensa si affermano in Francia con il Front National di Marine Le Pen, nel Regno Unito con l’Ukip di Nigel Farage, in Austria con l’Oevp, in Olanda con il Partito per la Libertà di Geert Wilders. In Italia, Movimento Cinque Stelle e Lega Nord ottengono rispettivamente 17 e 5 eurodeputati.

I 73 nuovi europarlamentari italiani - L’Italia invia a Bruxelles la più grande delegazione nazionale all’interno della famiglia politica dei socialisti europei. Sono 31 i neo-eurodeputati eletti nelle liste del Partito Democratico, forte di un risultato nazionale complessivamente del 40,81%. Il Movimento 5 Stelle, che si presentava per la prima volta ad una consultazione europea, ottiene 17 seggi (il 21,15% dei voti): il leader Beppe Grillo ha incontrato a Bruxelles Nigel Farage, leader del partito euroscettico inglese UKIP e ha manifestato aperture anche verso il gruppo dei Verdi. Forza Italia, al terzo posto, ottiene 13 seggi (16,81%), seguita dalla Lega Nord, 5 seggi (6,15%), dal Nuovo Centro Destra con 3 seggi (4,38%) e dall’Altra Europa con Tsipras e 3 seggi (4,03%). Un seggio è stato infine attribuito al Südtiroler Volkspartei (SVP). Non superano la soglia di sbarramento al 4%  Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale (3,66%), i Green Italia - Verdi Europei, (0,91%), Scelta Europea (0,72%), Italia dei Valori (0,66%), Io Cambio – MAIE (0,19%).

Gli europarlamentari emiliano-romagnoli - Sono quattro gli emiliano-romagnoli eletti. Paolo De Castro, Cecile Kyenge,  Elly Schlein e Marco Affronte  rientrano nella lista dei 14 eurodeputati della circoscrizione nord-est. De Castro, Kyenge e Schein, nella lista del Partito Democratico, hanno ricevuto rispettivamente 84.375, 92.898 e 53.473 preferenze, Affronte (M5S) 18.349. Per De Castro, già europarlamentare e Presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale nella precedente legislatura, si tratta di una riconferma, mentre per gli altri tre sarà la prima esperienza al Parlamento europeo.  Mentre la delegazione grillina era già a Bruxelles in vista delle prime attività parlamentari, un riconteggio dei voti disposto dalla Corte d’Appello di Venezia determina l’elezione del veneto Marco Zullo al posto della modenese Giulia Gibertoni inizialmente tra gli eletti. Sono solo due i voti di differenza tra i due candidati del Movimento 5 Stelle.

Complessivamente, il gruppo di 14 membri del Parlamento Europeo eletti nella circoscrizione Nord-Est, che con l’Emilia-Romagna comprende anche Veneto, Trentino Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia, è così suddiviso: 6 seggi al Pd (oltre a De Castro, Kyenge e Schlein i più votati sono stati Alessandra Moretti, Flavio Zanonato e Isabella De Monte), 3 al M5S (oltre ad Affronte anche David Borrelli e Marco Zullo), 2 a Forza Italia (l’Europarlamentare uscente Elisabetta Gardini e Remo Sernagiotto), due alla Lega Nord (Matteo Salvini – eletto anche nella Circoscrizione Centro - e Flavio Tosi) e 1 al Svp (Helbert Dorfmann). 

La prima plenaria – Le prime riunioni dei gruppi politici si stanno svolgendo in questi giorni a Bruxelles, ma l’appuntamento più atteso è quello della prima seduta plenaria di luglio. A Strasburgo verrà decisa la composizione delle varie commissioni parlamentari e saranno nominati i principali vertici istituzionali del Parlamento. Per l’Italia, anche in vista del semestre di Presidenza del Consiglio dell’Unione Europea, questa fase di rinnovo istituzionale è particolarmente strategica, nella prospettiva del lavoro che verrà svolto nei prossimi mesi. Intenso sarà anche il percorso che porterà alla nomina del successore di Barroso e della nuova squadra dei Commissari. Il Parlamento si esprimerà sulle cariche e sul programma per i prossimi cinque anni che contribuiranno a condurre l’Europa verso la ripresa.

Regione Emilia-Romagna - Ufficio di Bruxelles

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