• Tipo News
    REDAZIONALE
  • Fonte
    Delegazione presso l’UE della Regione Emilia-Romagna
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Da sapere: la Presidenza del Consiglio dell'UE

 Il Belgio compone assieme a Spagna (luglio-dicembre 2023) e Ungheria (luglio-dicembre 2024) un trio di Presidenze del Consiglio dell’UE che si è dato come obiettivi “pilastro”:

  • rafforzare la competitività globale dell'UE potenziando la sua base industriale, accelerando le transizioni verdi e digitali e facendo uso dell'innovazione, integrando le sfide ambientali e tecnologiche;
  • garantire transizioni giuste, eque e inclusive includendo un rafforzamento della dimensione sociale dell'Europa, affrontando sfide demografiche e lavorando per una società più equa;
  • potenziare le partnership internazionali, la cooperazione multilaterale e la sicurezza, in tutte le sue dimensioni, attraverso una politica commerciale ambiziosa e bilanciata che abbia al centro i valori e gli interessi europei, e il rafforzamento dell’azione dell’UE nei settori della sicurezza e della difesa.

La tredicesima Presidenza del Consiglio dell’Unione Europea del Belgio è iniziata ufficialmente lo scorso 1° gennaio 2024. Il contesto in cui si inserisce il semestre a guida belga è senza dubbio caratterizzato dall’avvicinarsi delle elezioni europee (6 -9 giugno) e della scadenza del mandato della Commissione von der Leyen. In un anno record per numero di elezioni in Europa e nel mondo, il ruolo del Belgio è quello di “traghettare” l’Unione Europea verso il rinnovamento delle sue Istituzioni, in uno scenario geopolitico fortemente in evoluzione.

Le sei priorità della Presidenza belga – centrali nell’agenda dei prossimi sei mesi saranno: 

  • Difesa dello Stato di diritto, della democrazia e dell'unità. Focus sulla difesa dello Stato di diritto, della democrazia e dei diritti fondamentali, con particolare attenzione all'inclusione dei giovani e alla promozione dei valori democratici;
  • Rafforzamento della competitività. Priorità sull'incremento della competitività a lungo termine dell'UE, con attenzione alla semplificazione del quadro regolamentare e allo sviluppo di un ecosistema digitale sostenibile;
  • Percorso di transizione verde e giusta. Continuazione del Green Deal europeo, con una focalizzazione sulla transizione energetica e climatica, sull'economia circolare e sulla gestione sostenibile dell'acqua;
  • Agenda sociale e sanitaria. Potenziamento del dialogo sociale, della mobilità lavorativa equa e della salute mentale sul lavoro. Attenzione alla sicurezza dei medicinali e al potenziamento del personale sanitario;
  • Protezione di persone e confini. Risoluzione dei file legislativi rimanenti del nuovo Patto europeo sulla migrazione e l'asilo, con l'obiettivo di gestire in modo umano ed efficace la migrazione e garantire sicurezza e legalità;
  • Promozione di un'Europa globale. Rafforzamento della resilienza e autonomia dell'UE, con un approccio basato su apertura, dialogo e cooperazione. Promozione di una politica commerciale bilanciata e sostenibile, insieme al potenziamento del sistema sanitario per raggiungere la copertura sanitaria universale.

Verso il rinnovamento delle Istituzioni UE

La Presidenza belga “traghetterà” l’Unione Europea verso l’appuntamento elettorale di giugno. Il voto per il Parlamento europeo darà il via al processo di rinnovamento istituzionale che porterà alla nomina dei vertici UE. I primi sei mesi del 2024 sono cruciali, sia per preparare questo percorso, sia per la “conclusione” del mandato della presidente Ursula von der Leyen. Cinque anni caratterizzati da obiettivi ambiziosi come, ad esempio, quelli del Green Deal europeo o della trasformazione digitale, ma anche dal susseguirsi di crisi senza precedenti - da Brexit alla pandemia con le sue drammatiche conseguenze, dall’invasione russa dell’Ucraina alla crisi energetica, fino all’inasprirsi della situazione in Medioriente dopo i fatti del 7 ottobre.  “Il Belgio assume la presidenza del Consiglio in un periodo difficile. È un vero onore, ma anche una responsabilità. L'Unione europea non si è mai evoluta in linea retta ed è spesso nei momenti più difficili che sono stati compiuti i maggiori progressi.”, ha sottolineato Alexander De Croo, primo ministro belga, in occasione della presentazione delle priorità politiche della Presidenza belga.
 

© European Union, 2024

Cosa succede nei primi sei mesi del 2024

Il 2023 si è chiuso con il raggiungimento di un accordo simbolico sul tema dell’Allargamento. Con il Consiglio europeo di dicembre i leader UE hanno dato via libera all’avvio dei negoziati di adesione con Ucraina e Repubblica Moldava e concesso lo stato di candidato alla Georgia. Anche il graduale percorso di integrazione dei Balcani Occidentali ha subito un’accelerata, in particolare entro marzo 2024 la Commissione europea dovrà riferire sui progressi della Bosnia-Erzegovina per l’avvio dei negoziati di adesione. In questo contesto, è attesa dalla Commissione europea una proposta di riforma istituzionale dell’UE, per permettere all’Unione di “funzionare” anche con una composizione allargata e di superare i rischi di impasse dovuti all’esercizio del potere di veto da parte degli stati. 

A dicembre, non era stato invece raggiunto l’accordo sulla revisione di medio termine del Quadro Finanziario Pluriennale. Il negoziato, che riguardava in particolare il sostegno a Ucraina, migrazione e dimensione esterna, piattaforma per le tecnologie strategiche per l'Europa (STEP), pagamenti degli interessi di Next Generation EU, strumenti speciali e nuove risorse proprie, è tornato sul tavolo dei leader UE in occasione di un Vertice straordinario, il 1° febbraio, in cui è stato raggiunto l’accordo - a 27, dopo le opposizioni dell’Ungheria di Orban - su una dotazione finanziaria aggiuntiva di 64,6 miliardi e, in particolare, su uno strumento in supporto all’Ucraina da 50 miliardi di euro.

Alla vigilia del Consiglio europeo speciale si è tenuto il Vertice delle Parti Sociali a Val Duchesse annunciato già con il discorso sullo Stato dell’Unione di settembre da Ursula von der Leyen. Promosso assieme alla Presidenza belga del Consiglio dell’UE, il summit si è concluso con la firma di una “Dichiarazione tripartita a favore di un prospero dialogo sociale europeo” e con l’impegno a rafforzarlo sempre di più per risolvere le sfide del mondo del lavoro e, in particolare, quelle relative alla carenza di competenze e manodopera. 

L’ultima plenaria del Parlamento europeo prima delle elezioni si terrà ad aprile 2024 – entrerà poi ancora più nel vivo la campagna elettorale il cui esito appare ancora incerto. Nel frattempo, l’attuale presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen non si è ancora espressa su una sua eventuale ricandidatura per un secondo mandato nel suo ruolo attuale. 

Con il primo semestre del 2024 si chiuderà inoltre l’Anno Europeo delle competenze, iniziato nel maggio 2023.
 

2024, un anno record per le elezioni in Europa e nel mondo

La presidenza belga si muoverà anche in un contesto internazionale fortemente in evoluzione. Oltre agli “squilibri” geopolitici che si sono delineati negli ultimi anni, va segnalato come quello appena iniziato sia un anno record per il numero di elezioni che si terranno nel mondo. Nel corso del 2024 si voterà in oltre 50 Paesi – tra questi USA, Russia, India, Brasile, Messico e Sudafrica - per un totale di oltre 2 miliardi e mezzo di persone chiamate alle urne. Questa ondata eccezionale di elezioni coinvolgerà anche l’Unione Europea, non solo con le elezioni europee previste a giugno, ma anche con il voto, nella prima parte dell’anno, in Portogallo (marzo), Slovacchia (aprile), Lituania (maggio) e nella seconda in Germania (settembre) Romania (novembre) e Austria (sempre in autunno). Lo stesso Belgio andrà alle urne per le elezioni politiche contestualmente al voto per le europee. Ai confini dell’UE, sono pronti ad esprimersi ai seggi anche gli abitanti di Georgia (ottobre), Moldavia e Regno Unito (date ancora da definire), mentre per quanto riguarda l’Ucraina, è necessario capire se potranno prevedersi elezioni nel contesto del conflitto in corso.


A cura del Presidio ART-ER a Bruxelles - Delegazione della Regione Emilia-Romagna presso l’UE

 

La Delegazione presso l’UE è la struttura di collegamento della Regione Emilia-Romagna con Istituzioni, organi, Agenzie UE e con gli stakeholder europei. E' parte della Direzione Generale Risorse Europa Innovazione e Istituzioni della Regione Emilia-Romagna e opera tra Bruxelles, Bologna e Parma, svolgendo un'attività strategica negli ambiti UE di interesse regionale e promuovendo l'intero sistema Emilia-Romagna a livello europeo. Visita il sito web della Delegazione.