• Tipo News
    REDAZIONALE
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    Delegazione presso l’UE della Regione Emilia-Romagna
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Da sapere: il Consiglio europeo

Il Consiglio europeo è l'istituzione UE che definisce le priorità e gli orientamenti politici generali dell'Unione Europea ed è formato dai capi di Stato e di Governo degli Stati Membri. Il Presidente è eletto dal Consiglio europeo a maggioranza qualificata per un mandato di due anni e mezzo.

Charles Michel, attualmente alla guida del Consiglio europeo, ha iniziato il suo primo mandato il 1° dicembre 2019 ed è stato rieletto presidente per un secondo mandato di due anni e mezzo il 24 marzo 2022. L’output delle sedute dei Consiglio sono le “Conclusioni”, documenti che individuano specifiche questioni di interesse e definisce azioni da intraprendere o obiettivi da raggiungere.

Nel corso dell’anno, sono quattro i Vertici calendarizzati: a marzo, giugno, ottobre e dicembre. Sono poi previsti dei Vertici straordinari e degli incontri informali promossi in relazione all’agenda e all’attualità politica europea. 

Il Consiglio europeo che si è tenuto a Bruxelles il 14 e 15 dicembre, molto probabilmente verrà ricordato per l’accordo simbolico raggiunto sull’avvio dei negoziati di adesione con l’Ucraina e con la Repubblica Moldava e sulla concessione dello status di candidato alla Georgia.

In generale, dalle conclusioni del summit, è risultato evidente come il tema dell’allargamento – che ha trovato un nuovo slancio anche a seguito dell’aggressione russa dell’Ucraina e con l’inasprirsi della drammatica situazione in Medio Oriente - sia destinato a diventare centrale nell’agenda politica europea dei prossimi mesi. Sostegno – “pieno e inequivocabile” – è stato espresso anche a favore della graduale integrazione dei Balcani Occidentali, insieme all’annuncio dell’avvio dei negoziati anche con la Bosnia-Erzegovina - una volta che il Paese avrà raggiunto il necessario grado di conformità ai criteri di adesione (La Commissione europea dovrà riferire in merito entro marzo 2024).

È mancato, invece, l’accordo sulla revisione di medio termine del Quadro Finanziario Pluriennale (QFP). Il negoziato riguarda, in particolare, il sostegno all'Ucraina, migrazione e dimensione esterna, piattaforma per le tecnologie strategiche per l'Europa (STEP), pagamenti degli interessi di Next Generation EU, strumenti speciali, nuove risorse proprie ed elementi che riducono l'incidenza sui bilanci nazionali. La proposta è stata sostenuta da 26 Capi di Stato o di Governo dell'UE, ma ha visto l’opposizione dell’Ungheria. Il Presidente del Consiglio europeo Charles Michel e la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen hanno prontamente annunciato, però, che la discussione riprenderà già a inizio del prossimo anno.
 

consiglio europeo
© European Union

I protagonisti

Il personaggio chiave di questo Consiglio europeo è stato il premier ungherese Viktor Orbán. In disaccordo con il resto dei rappresentanti degli Stati Membri sul sostegno all’Ucraina e sul suo destino in ambito UE, blocca il raggiungimento dell’accordo sulla revisione di medio termine del Quadro Finanziario (e quindi, sulla previsione di 50 miliardi di euro per lo strumento per l'Ucraina), ma esce dalla stanza per permettere il raggiungimento dell’unanimità dei presenti sull’avvio dei negoziati d’adesione per il Paese in guerra contro la Russia. Sulla revisione di medio termine si dovrebbe dunque ritornare a parlare già a inizio anno, quando prenderà il via anche la Presidenza belga del Consiglio dell’Unione Europea.

Per la Spagna e per il Premier Pedro Sanchez si è trattato dell’ultimo Consiglio europeo alla guida del Consiglio dell'UE: una Presidenza, quella spagnola, sicuramente caratterizzata anche dal lungo percorso verso la formazione di un governo dopo le elezioni di settembre. Il Vertice ha segnato inoltre il ritorno del primo ministro polacco Donald Tusk, già predecessore di Michel al Consiglio europeo, recentemente insediato in rappresentanza di una maggioranza più “europeista” rispetto alla precedente compagine di governo.

Negli equilibri delineatisi in questo Consiglio europeo, va ricordato anche il ruolo dell’Italia, rappresentata dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nonché Presidente dei Conservatori Europei – famiglia politica dell’ungherese Orbán. Meloni ha espresso, in occasione del punto stampa alla fine dei lavori, soddisfazione per l’accordo raggiunto sul tema allargamento – in particolare per l’Ucraina, ma anche per i Balcani Occidentali – e ottimismo sulla possibilità di raggiungere l’accordo sulla revisione di medio termine del Quadro Finanziario Pluriennale in occasione del prossimo Vertice – la cui bozza è stata definita soddisfacente per l’Italia.
 

I temi principali

Ucraina: il Consiglio europeo di dicembre ha ribadito la condanna dell’UE alla guerra della Russia e la solidarietà al popolo ucraino: dall’inizio della guerra, sono stati circa 85 i miliardi di euro erogati per supportare sul piano economico, umanitario, militare e diplomatico l’Ucraina. Al centro del dibattito anche la ripresa e la ricostruzione dell’Ucraina e un ulteriore pacchetto di sanzioni – il 12° – alla Russia che, secondo l’UE, dovrà essere chiamata a rispondere pienamente delle proprie responsabilità. Piena condanna è stata poi espressa a Bielorussia, Iran e Corea del Nord per il loro sostegno militare alla Russia. Sono state inoltre discusse le conseguenze del conflitto sulla sicurezza alimentare globale, in particolare, la necessità di garantire sicurezza e la stabilità nel Mar Nero per far sì che le esportazioni di cereali dall’Ucraina siano sostenibili e possano raggiungere i mercati globali.

Medio Oriente: sugli sviluppi recenti del conflitto, la posizione del Consiglio europeo è la stessa espressa con il summit di ottobre: condanna di Hamas con la massima fermezza, riconoscimento del diritto di Israele di difendersi in linea con il diritto internazionale e il diritto internazionale umanitario, profonda preoccupazione per il deterioramento della situazione umanitaria a Gaza. I leader UE auspicano la sicurezza e della stabilità nella regione nonché le prospettive di una pace basata sulla soluzione fondata sulla coesistenza di due Stati.

Allargamento: richiamando anche la Dichiarazione di Granada dello scorso 6 ottobre sulle priorità e le azioni fondamentali per rendere l’UE una potenza forte, dinamica e competitiva, i leader UE hanno discusso di futuri allargamenti ma anche delle riforme necessarie per rendere possibile un’Unione allargata. I leader UE hanno auspicato che i Paesi candidati intensifichino i loro sforzi di riforma, in particolare relativamente allo Stato di diritto. Per Ucraina e Repubblica Moldova si aprono i negoziati per l’adesione, mentre alla Georgia è stato concesso lo status di Paese candidato. Passi avanti anche per la Bosnia Erzegovina (la Commissione si esprimerà sui progressi in vista dell’apertura dei negoziati in merito entro marzo) e per i Balcani Occidentali, anche dopo la presentazione del Piano di crescita per i Balcani occidentali della Commissione europea dello scorso novembre 2023. 

La Riforma intermedia del Quadro Finanziario Pluriennale 2021-2027: 26 dei 27 paesi UE hanno appoggiato uno schema di negoziato che  prevede una dotazione finanziaria supplementare di 64,6 miliardi di euro, da spendere per le seguenti nuove priorità: 50 miliardi di euro per lo strumento per l'Ucraina (17 miliardi in sovvenzioni e 33 miliardi in prestiti);  2 miliardi per "Migrazione e gestione delle frontiere";  7,6 miliardi per "Vicinato e resto del mondo"; 1,5 miliardi per il Fondo europeo per la difesa nell'ambito del nuovo strumento STEP; 2 miliardi per lo strumento di flessibilità; 1,5 miliardi per la riserva di solidarietà e per gli aiuti d'urgenza.

Altri temi oggetti del Consiglio europeo sono stati il rafforzamento della capacità di sicurezza e difesa e la lotta a antisemitismo, razzismo e xenofobia. 


 

A cura del Presidio ART-ER a Bruxelles - Delegazione della Regione Emilia-Romagna presso l’UE

La Delegazione presso l’UE è la struttura di collegamento della Regione Emilia-Romagna con Istituzioni, organi, Agenzie UE e con gli stakeholder europei. E' parte della Direzione Generale Risorse Europa Innovazione e Istituzioni della Regione Emilia-Romagna e opera tra Bruxelles, Bologna e Parma, svolgendo un'attività strategica negli ambiti UE di interesse regionale e promuovendo l'intero sistema Emilia-Romagna a livello europeo. Visita il sito web della Delegazione.