• Tipo News
    REDAZIONALE
  • Fonte
    Delegazione presso l’UE della Regione Emilia-Romagna
  • Del

Da sapere: il Pacchetto Allargamento

Ogni anno la Commissione europea adotta il "Pacchetto Allargamento", un insieme di documenti che illustrano la politica di allargamento dell'UE. Il nucleo di questo pacchetto è costituito da una Comunicazione sull'allargamento, che fa il punto sugli sviluppi dell'ultimo anno, esamina i progressi compiuti dai Paesi candidati e dai potenziali candidati, le sfide e le riforme da affrontare e presenta proposte per il futuro. In aggiunta alla Comunicazione principale, vengono pubblicati anche i “Report Paese”, contenenti la valutazione dettagliata dello stato di avanzamento delle riforme in ciascun Paese candidato o potenziale candidato nel corso dell'ultimo anno. Queste valutazioni sono accompagnate da raccomandazioni e indicazioni sulle priorità di riforma.

L’8 novembre, la Commissione europea ha pubblicato il Pacchetto Allargamento 2023, l’insieme di documenti che delineano l’orientamento strategico della politica di allargamento dell’Unione europea per l’anno a venire, oltre a fare il punto sui progressi compiuti dai Paesi candidati all’adesione negli ultimi dodici mesi. Il nuovo Pacchetto è particolarmente rilevante in quanto conferisce un impulso significativo al processo di allargamento, per rispondere alla “chiamata della storia” annunciata dalla Presidente von der Leyen durante l'ultimo Discorso sullo Stato dell’Unione. Preso atto dei progressi compiuti da Ucraina e Moldavia e considerate le riforme già messe in atto dai due Paesi, la Commissione ha invitato il Consiglio europeo ad avviare i negoziati formali di adesione con Kiev e Chisinau e a concedere, parallelamente, lo status di candidato ufficiale alla Georgia. Nella Comunicazione collegata al Pacchetto è stata altresì annunciata una significativa iniziativa per i Balcani occidentali: un piano di crescita mirato ad accelerare la convergenza economica dell’area, sostenuto da uno strumento finanziario da 6 miliardi di euro.
 

La politica di allargamento dell’UE

La politica di allargamento dell’UE trova fondamento giuridico nell’art. 49 del Trattato sull’Unione Europea (TUE), firmato a Maastricht nel 1992, il quale definisce le due condizioni fondamentali che devono essere soddisfatte affinché un Paese possa presentare domanda di adesione: trovarsi entro i limiti geografici del continente europeo e rispettare e impegnarsi a promuovere i valori fondamentali dell’UE, disciplinati dall’art. 2 TUE. Il Paese candidato deve inoltre soddisfare i criteri di adesione all'UE, comunemente noti come criteri di Copenaghen. Delineati durante il Consiglio europeo di Copenaghen nel giugno 1993, orientano la politica UE per l’allargamento prevedendo istituzioni stabili che garantiscano la democrazia, lo Stato di diritto, i diritti umani e il rispetto e la tutela delle minoranze (criterio politico), un'economia di mercato funzionante e la capacità di far fronte alla concorrenza e alle forze di mercato nell'UE (criterio economico) e la capacità di sostenere gli obblighi derivanti dall'adesione, compresa l'adesione agli obiettivi dell'Unione politica, economica e monetaria (criterio dell’acquis dell’UE).

Il processo di adesione all'UE si articola in tre fasi, come indicato nel documento strategico sull’allargamento del 2005:

  1. Quando un Paese è pronto, raggiunge lo status di candidato all'adesione;
  2. Il candidato passa ai negoziati formali di adesione, un processo che comprende l'adozione del diritto europeo e l'attuazione delle riforme giudiziarie, amministrative, economiche e di altro tipo necessarie al Paese per soddisfare i criteri di adesione;
  3. Quando i negoziati sono stati completati, il Paese firma il Trattato di adesione. Una volta ratificato da tutti gli Stati membri e dallo Stato richiedente, il trattato entra in vigore e il Paese entra a far parte dell'UE.

Sono dieci i Paesi compresi nella politica di allargamento dell’UE, i quali si trovano in momenti diversi del processo di adesione. Per i Balcani occidentali, la prospettiva europea è stata lanciata nel 1999 con il Processo di Stabilizzazione e Accessione. Serbia e Montenegro sono i Paesi che per primi hanno avviato i negoziati di adesione, rispettivamente nel 2014 e nel 2012, a cui hanno fatto seguito Albania e Macedonia del Nord nel luglio 2022. La Bosnia-Erzegovina ha ottenuto lo status di Paese candidato nel dicembre 2022, stesso momento in cui il Kosovo ha presentato domanda di adesione. Per quanto riguarda la Turchia, i negoziati di adesione sono fermi dal giugno 2018, a seguito dei continui arretramenti del Paese in materia di democrazia, stato di diritto e diritti fondamentali.

Il principale strumento di assistenza finanziaria della politica di allargamento dell’UE è lo Strumento di preadesione (Instrument of Pre-Accession - IPA), il quale per il periodo 2021-2027 dispone di un budget pari a 14,162 miliardi di euro.

A seguito dell’aggressione della Russia all’Ucraina, l'agenda dell'allargamento ha acquisito nuovo slancio, includendo tre nuovi Paesi dello spazio ex-sovietico. Nella primavera 2022, Ucraina, Moldavia e Georgia hanno presentato le proprie domande di adesione all’UE. La Commissione europea ha in seguito elaborato dei Pareri in merito, in cui vengono elencate una serie di condizioni da soddisfare (effettivamente o potenzialmente) per ricevere lo status di Paese candidato. Nel giugno 2022 il Consiglio europeo ha concesso lo status di Paese candidato a Ucraina e Moldavia, mentre per la Georgia il riconoscimento è stato reso condizionale a ulteriori progressi nell’affrontare le priorità definite dalla Commissione.

Pacchetto allargamento UE 2023

Il nuovo Pacchetto Allargamento

Rispondendo all’ambizione di voler accelerare e rilanciare politicamente l’allargamento, la Commissione europea ha raccomandato l’avvio dei negoziati di adesione con Ucraina e Moldavia e la concessione dello status di Paese candidato alla Georgia, oltre ad aver annunciato un nuovo Piano di crescita per i Balcani occidentali. La Comunicazione rilasciata dalla Commissione all’interno del nuovo Pacchetto Allargamento fa compiere, infatti, un fondamentale passo avanti nella prospettiva europea dei tre Paesi dello spazio ex-sovietico, ritenendo che posseggano il potenziale per soddisfare le condizioni elencate nei Pareri elaborati nel 2022.  Oltre alle indicazioni di natura politica, il Pacchetto contiene anche la revisione tecnica dei progressi dei vari Paesi dell’allargamento nel raggiungimento dei criteri di adesione. Da quest’analisi emergono delle conclusioni sul grado di preparazione dei vari Stati: i Paesi più avanzati nel processo di adesione risultano essere  Montenegro e Macedonia del Nord, mentre  Bosnia-Erzegovina e Kosovo sono quelli più indietro. Alcuni Paesi presentano inoltre forti divari tra i criteri economici e quelli politici: la Serbia è valutata positivamente nei primi ma male nei secondi, mentre per l’Ucraina è il contrario.

La decisione finale in materia di allargamento, in base al diritto comunitario, spetta al Consiglio europeo, il vertice dei Capi di Stato e governo dei Paesi membri dell’UE, il quale si riunirà il 14-15 dicembre. A prescindere dal verdetto dei leader europei, le raccomandazioni contenute nel Pacchetto evidenziano in modo chiaro il nuovo impegno della Commissione verso l'allargamento. Dopo un periodo caratterizzato da una certa diffidenza nei confronti di ulteriori espansioni dell’UE, sia da parte degli Stati membri che delle istituzioni europee, sembra che oggi ci troviamo in una fase di rinnovato slancio e volontà politica.

 


 

A cura del Presidio ART-ER a Bruxelles - Delegazione della Regione Emilia-Romagna presso l’UE

La Delegazione presso l’UE è la struttura di collegamento della Regione Emilia-Romagna con Istituzioni, organi, Agenzie UE e con gli stakeholder europei. E' parte della Direzione Generale Risorse Europa Innovazione e Istituzioni della Regione Emilia-Romagna e opera tra Bruxelles, Bologna e Parma, svolgendo un'attività strategica negli ambiti UE di interesse regionale e promuovendo l'intero sistema Emilia-Romagna a livello europeo. Visita il sito web della Delegazione.